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Approvata la nuova ISO/IEC 17011:2017. Ecco cosa cambia nel mondo dell’accreditamento e della valutazione della conformità

Notizia
30 ottobre 2017

La norma ISO/IEC 17011 disciplina le attività degli Enti di accreditamento in tutto il mondo, a garanzia della competenza, dell’indipendenza e dell’imparzialità degli organismi e dei laboratori.

Un significativo ampliamento del perimetro d’azione degli Enti di accreditamento. È questo l’importante passo in avanti fatto con la nuova ISO/IEC 17011:2017 approvata da ISO (International Organization for Standardization) il 12 ottobre scorso.

Dopo 13 anni dalla prima edizione della norma (2004), sono state diverse le esigenze che hanno spinto alla revisione. Tra queste, la volontà di renderla coerente con le norme di accreditamento più recenti (ad esempio la ISO/IEC 17021-1 o le ISO/IEC 17065 e ISO/IEC 17024), di rispondere alle esigenze dettate dallo sviluppo tecnologico (il certificato può non essere più un singolo documento cartaceo) e dal mercato (lo sviluppo negli ultimi anni degli schemi proprietari).

Senza dimenticare il contesto internazionale, da cui arriva la nuova definizione di quality infrastructure stabilita da UNIDO (United Nations Industrial Development Organization), che include anche l’attività di market surveillance, e il riconoscimento del ruolo dell’accreditamento, a livello mondiale da parte del WTO, con l’Accordo sulle barriere tecniche al commercio del 1995 (TBT Agreement – Agreement on Technical Barriers to Trade) e a livello europeo da parte della Commissione con il Regolamento CE n. 765/2008.

Cosa cambia rispetto alla precedente edizione? Moltissimi punti.

Tra questi spicca il riconoscimento del ruolo degli Enti di accreditamento. Cercando il giusto compromesso tra la visione europea (Ente di accreditamento no profit, monopolista, possibilmente governativo, riferimento esclusivo a norme armonizzate) e quella extra-europea (libertà d’impresa, enti privati, concorrenza tra Enti di accreditamento anche all’interno di uno solo stato).

Ma non solo. Gli Enti potranno effettuare verifiche senza preavviso. Un modo per rendere ancora più trasparente ed efficace la procedura dell’accreditamento. E, ancora, qualora un organismo o un laboratorio commetta una frode, l’Ente potrà revocare subito l’accreditamento, senza prima sospenderlo.

Con la nuova norma, inoltre, gli Enti di accreditamento dovranno avere sia una policy per determinare i giorni di verifica (definendo la durata degli audit in base ai rischi di un particolare settore o organismo) sia una policy per la valutazione degli schemi di valutazione della conformità, attività che per gli Enti extra-europei prima non era prevista.