La fotografia dei divari che ancora separano le donne dagli uomini nel mondo del lavoro è “il risultato di politiche che per anni si sono stratificate, senza investire in modo specifico sulle donne. Oggi questa tendenza abbiamo iniziato a invertirla con scelte concrete, di protezione del lavoro e sostegno alla genitorialità: abbiamo scelto di cambiare le regole del gioco e attivato un processo che porterà risultati nei prossimi anni, ma ha già fatto registrare, dopo il crollo della pandemia, un picco storico di occupazione femminile, del 51,2% a marzo”. Elena Bonetti, ministro per le Pari opportunità e la Famiglia, assicura che un’inversione di tendenza è possibile, ci sarà.
Ma secondo l’Inps le donne guadagnano in media 20.400 euro, il 25% in meno degli uomini. Una disparità enorme.
“La parità salariale è tra gli assi prioritari della strategia nazionale per la parità di genere. Abbiamo agito su diversi fronti, per valorizzare la carriera delle donne e la continuità lavorativa. Abbiamo introdotto la certificazione di parità di genere per tutte le imprese, con l’opportunità di avere vantaggi fiscali e negli appalti pubblici. È di oggi (ieri, ndr) la notizia che sono stati accreditati gli enti per la certificazione, uno step che permette a questo strumento di partire, prima del previsto”.