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I termometri danno i numeri

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05 nov 2020
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Con la pandemia, sono diventati strumenti di uso quotidiano. A confronto 8 modelli “a pistola”. E sull’efficacia di misurazione tanti dubbi restano.

Negli anni passati i termometri a distanza erano appannaggio di quei genitori che tentavano nella notte di misurare la febbre al bambino nella speranza non si svegliasse. Oggi sono ovunque e, specie quelli a forma di “pistola”, sono diventati strumenti familiari per la misura della temperatura corporea, un parametro utile all’identificazione precoce di casi sospetti di Covid-19.
Vi è un’analogia con gli strumenti impiegati nella diagnosi energetica degli edifici, solo che in questo caso si tratta di dispositivi medici destinati all’uso umano”, ci ha spiegato Vito Fernicola, ricercatore dell’Inrim, l’Istituto nazionale per la ricerca metrologica, e vice presidente di Accredia, l’Ente unico nazionale di accreditamento.
Quando si acquista un termometro a distanza bisogna verificare che l’etichetta riporti la marcatura CE seguita dalle 4 cifre identificative dell’ente certificatore e che si tratti di un dispositivo medico. “L’etichetta CE – precisa Rosalba Mugno, direttore Dipartimento laboratori di taratura di Accredia – garantisce che il prodotto sia sicuro, mentre il fatto che sia un dispositivo medico ne garantisce la funzione, ovvero la misurazione della temperatura dell’epidermide di una persona”.