Recovery Plan e certificazione accreditata: l’opportunità per il rilancio italiano

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con il quale il Governo definirà le priorità d’intervento per il rilancio del Paese richiede strumenti già attivi, in grado di sfruttare appieno le potenzialità di sviluppo garantite dal Next Generation EU. E’ il caso dell’accreditamento e delle valutazioni di conformità che assicurano processi efficienti e standard di servizio coerenti con la normativa nazionale e internazionale.

A questi temi, lo scorso 12 maggio Accredia ha dedicato la presentazione on line del nuovo Osservatorio “La certificazione accreditata al servizio del Recovery Plan”, realizzato con Censis.

“L’Italia è la prima beneficiaria, in valore assoluto, dei due principali strumenti del Next Generation EU: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa – sottolinea il Presidente uscente di Accredia, Giuseppe Rossi –. Tali dispositivi richiedono un pacchetto di investimenti e riforme come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e allo stesso tempo mettono alla prova la macchina burocratica del Paese, deciso a rilanciare l’economia, stretto tra la necessità di velocizzare le procedure e la volontà di tenere alta l’asticella dei controlli, per far sì che i fondi finanzino efficacemente le priorità definite nel Piano. Accredia e tutti gli elementi dell’Infrastruttura italiana per la Qualità – aggiunge Rossi – sono pronti a dare il proprio contributo.
Anche se con quest’ultimo Osservatorio realizzato con Censis siamo voluti andare anche oltre i contenuti e le modalità di spesa del Recovery Plan”.

“Questa ricerca presenta due elementi di originalità – osserva il Direttore Generale del Censis, Massimiliano Valerii –. Il primo elemento è questo: tutti hanno parlato del PNRR, di cifre, di bozze dei contenuti, meno che gli italiani. Una parte di questo di studio invece  si è incaricato di raccogliere i pareri, i dubbi, le opinioni degli italiani sul Recovery Plan. Il secondo elemento di novità – continua Valerii – è che fino a oggi la discussione ha riguardato principalmente cosa mettere nel Piano, mentre poco si è discusso su come realizzare questo Piano”.

Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria, non ha dubbi sul ruolo che potrebbe giocare in tal senso la certificazione accreditata. “Non bastano buoni progetti ma è fondamentale disporre di strumenti di verifica che evitino di dare fondi a chi non rispetta le regole e che al tempo stesso siano sufficientemente rapidi da non ostacolarne l’implementazione – spiega il numero uno di Viale dell’Astronomia –. Le risorse economiche dovranno essere indirizzate solo alle imprese in regola, con i requisiti definiti e la certificazione accreditata, in questa ottica, rappresenta una soluzione importante”.

Del resto, il settore TIC, ossia Testing, Inspection, Certification che rappresenta gli organismi di valutazione della conformità, ha già dato prova, anche nel corso della Pandemia ancora in atto, di sapere rispondere al meglio ai momenti di crisi.

“Il Covid ci ha posto davanti a nuovi scenari in modo violento, ma per quanto riguarda la certificazione accreditata ci ha posto davanti delle prospettive molto positive e anche le aziende la recepiscono in modo positivo – sottolinea Paola Generali, Consigliere Confcommercio –. Pensiamo per esempio alle verifiche da remoto che hanno dato la possibilità di continuare a lavorare e al tempo stesso hanno permesso un’organizzazione meno dispendiosa per le aziende. E nonostante la distanza – aggiunge Generali – le certificazioni sono state sempre svolte in modo ottimale, serio e approfondito”.

Infondendo sicurezza anche tra i consumatori, come ricorda Vincenzo Patti, Presidente Assotic, che però avverte: “Il settore TIC dà fiducia, ma dobbiamo anche essere agili, credibili, al servizio dei consumatori”. In questo senso apportano un contributo importante le Convenzioni con la PA. Come nel caso di quella firmata per la marcatura CE dei materiali da costruzione tra Accredia e il Consiglio dei Lavori Pubblici, il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell’Interno. “Questo è un esempio di come si possa trovare una convergenza delle funzioni pubbliche e di quelle di Accredia, fornendo una buona base amministrativa”, fa notare Massimo Sessa, Presidente del Consiglio dei Lavori Pubblici.

“Nell’ambito specifico del Recovery Plan esiste una parola chiave che è “misura”: misurabilità delle iniziative e proprio nella loro misurazione – rende noto Paolo Salza, Presidente Conforma –. Misurabilità e misurazione sono le condizioni imposte dalla UE, per assegnare, in funzione dello stato di avanzamento delle attività i fondi di Next Generation. Il principale contributo che gli organismi di certificazione accreditata possono offrire – conclude Salza – è proprio la loro capacità di poter misurare in maniera terza, competente e indipendente l’efficacia e l’avanzamento del Piano”.