Sistemi di gestione certificati sotto accreditamento: un passaporto per l’export

Gli scambi che avvengono sui mercati internazionali inducono gli operatori a utilizzare strumenti che consentono di migliorare la propria competitività, tra cui i sistemi di gestione certificati sotto accreditamento.

La diffusione dei sistemi di gestione certificati tra le imprese esportatrici è stata indagata da Istat e Accredia nell’ambito di una Convenzione avviata nel 2019 per l’acquisizione dei dati relativi ad accreditamenti e valutazioni della conformità. Le indagini sono state condotte integrando i dati sul commercio estero e quelli ricavati dalle banche dati Accredia sulle certificazioni dei sistemi di gestione.

 


Cos’è un sistema di gestione


All’interno di un’impresa, un sistema di gestione è il complesso di azioni e procedure operative realizzate grazie ad una struttura organizzativa nella quale ruoli, responsabilità e risorse sono chiari e ben definiti. I sistemi di gestione possono essere di vario tipo, a seconda del settore cui si applicano.

Ciascun sistema di gestione è disciplinato da una norma tecnica volontaria, elaborata ed emanata dagli enti di normazione internazionali e nazionali, che definisce le regole cui il sistema deve rispondere.

L’adozione di un sistema di gestione è volontaria e l’obiettivo generalmente è quello di attuare azioni che consentano all’organizzazione di tenere sotto controllo i propri processi.

 


La certificazione del sistemi di gestione


All’interno di un’azienda, il sistema di gestione può essere certificato da un organismo di valutazione della conformità di parte terza e indipendente, che ne attesti la rispondenza allo standard di riferimento, emettendo un documento di conformità (certificato).

La competenza e l’imparzialità dell’organismo di certificazione sono garantite dall’accreditamento rilasciato dall’Ente Unico nazionale riconosciuto ai sensi del Regolamento CE 765/08, Accredia in Italia. La certificazione accreditata costituisce un “titolo” riconosciuto nei mercati internazionali sulla base di Accordi di Mutuo Riconoscimento siglati tra Enti di accreditamento a livello europeo (EA MLA) e mondiale (IAF MLA e ILAC MRA).

La certificazione accreditata di un sistema di gestione può rappresentare uno strumento di monitoraggio della correttezza di tutte le fasi di produzione, contribuendo a garantire una qualità costante dei prodotti e servizi offerti dall’impresa. I sistemi di gestione aiutano le imprese, in qualità di fornitori, a partecipare alle catene produttive dislocate in più paesi.

 


Lo studio di Istat e Accredia


Le analisi dei dati sugli archivi del commercio estero, di fonte Istat, e delle banche dati Accredia, sulle aziende certificate da organismi accreditati, evidenziano, negli anni di analisi (2017-2020), una diffusione ancora contenuta dei sistemi di gestione certificati tra le imprese di piccole dimensioni.

Come rilevato dall’Osservatorio Accredia “Accreditamento e certificazioni. Valore economico e benefici sociali”, il vantaggio derivante da una certificazione accreditata si consolida nel tempo ed esprime il proprio potenziale, anche in termini di maggiore efficienza, a partire da 2 anni dall’ottenimento della certificazione. Forse proprio questa non immediatezza del beneficio, derivante dal sistema di gestione, contribuisce a limitarne la diffusione.

Tra le cause della scarsa diffusione dei sistemi di gestione certificati sotto accreditamento tra le piccole imprese rientra la difficoltà per queste aziende di assorbire costi di adattamento che, spesso, risultano maggiori rispetto al costo diretto della stessa certificazione.

 


I vantaggi della certificazione accreditata


Le analisi sugli archivi del commercio estero consentono di aggiungere alcuni elementi relativi al beneficio legato al possesso di una certificazione accreditata. Un elemento verificato è la maggiore produttività (rapporto tra valore aggiunto e addetti dell’impresa esportatrice) delle imprese esportatrici certificate rispetto alle altre imprese esportatrici. Si tratta di un differenziale importante, che cresce al ridursi della dimensione aziendale.

Questo arriva al 75% nelle imprese con meno di 10 addetti per poi ridursi al crescere della dimensione aziendale. Si tratta di un’evidenza già emersa nelle analisi delle precedenti annualità facilmente giustificabile: nelle piccole imprese, dove generalmente la cultura organizzativa è meno avanzata, i benefici di strutturare l’attività sulla base di standard riconosciuti a livello internazionale, ne eleva l’efficienza interna, generando un vantaggio competitivo che difficilmente sarebbe possibile produrre in imprese di grandi dimensioni, strutturate e con processi aziendali formalizzati.

I differenziali di produttività sono significativi anche segmentando i dati per macroarea. In particolare la produttività nelle aziende certificate è maggiore in ogni area geografica analizzata e particolarmente marcata nel sud e isole (+29%).

Il vantaggio legato al possesso di un sistema di gestione certificato sotto accreditamento riguarda anche una maggiore propensione all’export che, in media, è più elevata (+23%). In questo caso i differenziali positivi per le aziende certificate sono verificati nelle organizzazioni di maggiori dimensioni.

La rappresentazione dei principali mercati di destinazione delle aziende manifatturiere certificate, in termini di valore delle esportazioni di merci, mostra la maggior quota di esportazioni verso i mercati europei di merci in valore, delle aziende certificate rispetto alle altre imprese manifatturiere (69% delle certificate rispetto al 67% delle altre esportatrici): un’indicazione del ruolo significativo che la certificazione accreditata dei sistemi di gestione ha nell’integrazione dei mercati in Europa.

Le imprese italiane competono in mercati globali posizionandosi in alto e nel mezzo delle catene del valore, in qualità di fornitori di beni intermedi. Sono particolarmente legate, attraverso il Mercato Unico, alle altre economie europee. I mercati di destinazione delle merci prodotte dalle imprese italiane sono prevalentemente Paesi avanzati, in cui requisiti come la certificazione accreditata sono abitualmente richiesti ai fornitori di beni semilavorati che entrano nelle GVC (Catene Globali del Valore).

Anche per questo, la piccola impresa che decidesse di certificarsi si presenterebbe ai mercati con un “passaporto per l’export” che ne faciliterebbe i flussi commerciali all’estero.