Audit a distanza: cosa ne pensano gli stakeholder internazionali IAF, ILAC e ISO

L’audit a distanza (remote audit) è la tecnica di verifica figlia della pandemia da Covid-19, che ha cambiato il modo di lavorare degli Enti di accreditamento e degli organismi e dei laboratori accreditati. Dopo un anno e mezzo di applicazione, gli effetti delle nuove tecnologie sulla conduzione delle verifiche sono stati misurati da IAF, ILAC e ISO in un’indagine rivolta a oltre 4mila stakeholder della qualità, comprese le aziende certificate.

Il cosiddetto “New Normal” resta tuttora da definire, ma è evidente che un certo grado di lavoro a distanza resterà anche in futuro in molti ambiti, compreso quello della valutazione della conformità. IAF, ILAC e ISO hanno analizzato le risposte di 4.350 operatori del settore, per raccogliere opinioni, commenti e desiderata riguardo le esperienze e le prospettive di applicazione dell’audit a distanza, il bilanciamento con le verifiche in sede e le opportunità dell’audit misto.

Dall’indagine risulta che la grande maggioranza degli intervistati preferisce condurre o sottoporsi a verifiche in modalità a distanza o mista, ritiene che le attività da remoto forniscano la stessa garanzia di quelle effettuate in sede e vorrebbe continuare anche in futuro a utilizzare le tecniche di remote audit se non aumentarne il ricorso. Con questa modalità, infatti, quasi tutti i rispondenti hanno potuto mantenere l’accreditamento o la certificazione e sono riusciti a rispettare i tempi di verifica, oltre a risparmiare i tempi e i costi delle trasferte. Ma con le verifiche on line hanno anche ridotto i rischi di viaggio e l’impatto ambientale.

“La survey mostra un alto livello di interesse verso le tecniche da remoto, una chiara comprensione dei vantaggi e il desiderio di vedere questi metodi adottati più ampiamente. L’entusiasmo verso i nuovi mezzi per effettuare le verifiche è molto evidente e lavoreremo duramente per continuare a supportare tutti coloro che utilizzano e traggono vantaggio dalla certificazione, dall’accreditamento e dagli standard” – hanno commentato i vertici di IAF. Nei prossimi mesi, sulla base dei risultati emersi dall’indagine, IAF, ILAC e ISO analizzeranno il contributo degli stakeholder per pianificare le azioni future e consolidare le migliori formule di verifica, quelle in grado di conciliare efficacia ed efficienza, oltre a tutelare la salute delle persone e la sicurezza delle informazioni.

 


Esperienze


La visione fortemente positiva nei confronti delle tecniche di verifica a distanza è data dalle esperienze dirette dei partecipanti all’indagine durante la pandemia da Covid-19: il 71% si è detto soddisfatto della propria esperienza con il remote audit, mentre il 26% è rimasto abbastanza soddisfatto e solo il 4% ha dichiarato di essere insoddisfatto.

In particolare, i rispondenti hanno segnalato tra i vantaggi:

  • Mantenimento dell’accreditamento o della certificazione: il 98% ritiene che le attività a distanza siano utili e in qualche modo vantaggiose
  • Riduzione dei tempi e costi di viaggio: 96%
  • Riduzione dei rischi di viaggio: 95%
  • Riduzione dell’impatto ambientale: 95%
  • Utilizzo efficiente del personale impiegato nella verifica: 87%
  • Opportunità di verifiche in accompagnamento in più siti o strutture: 82,5%
  • Rispetto rigoroso dei tempi/programmi del piano di verifica: 82%

Per quanto riguarda il futuro delle verifiche, alla domanda “Fino a che punto le organizzazioni possono trarre vantaggio dalle tecniche da remoto?”, il 33% ha risposto “in larga misura”, il 57% “in una certa misura”, l’8% “non molto” e solo l’1% ha risposto “nessuno”.

 


Prospettive


Nella prospettiva che non ci siano più restrizioni dovute alla gestione della pandemia, il 60% afferma che in futuro preferirebbe verifiche di tipo misto, ovvero che includano attività da remoto e in sede; mentre il 19% preferirebbe visite completamente da remoto e il 21% continuerebbe con le visite in sede.

  • Il 79% ha dichiarato di voler continuare con l’utilizzo di procedure a distanza o miste
  • L’80% ritiene che le procedure a distanza offrono la stessa garanzia delle visite in sede
  • Il 91,5% ritiene che un sostanziale aumento delle tecniche a distanza stimolerà l’uso di nuovi processi
  • Il 97,5% concorda in una certa misura sull’utilizzo di nuove tecnologie e tecniche alternative

 


Miglioramenti


I partecipanti all’indagine hanno fornito anche centinaia di commenti e suggerimenti su come cogliere i benefici delle attività a distanza:

  • Il 37% ritiene che le regole attuali, inclusi gli standard internazionali ISO e le procedure IAF e ILAC, dovrebbero essere modificate per adattarsi meglio alle nuove modalità da remoto
  • Il 53% ha ritenuto che la preparazione fosse più difficile e dispendiosa per la verifica a distanza
  • E’ emerso chiaramente che la connessione internet e la sicurezza informatica devono essere affrontate in modo adeguato per garantire la sicurezza delle attività a distanza e risultati di verifica sempre affidabili