La raccolta dei dati del “Sistema di certificazione della parità di genere” ha preso avvio. L’attuazione del PNRR prevede, infatti, una costante attività di rendicontazione e monitoraggio, con l’invio alla Commissione europea dei dati di avanzamento e di consuntivo sul raggiungimento degli obiettivi.
Come spiegato nella Nota congiunta del Dipartimento per le Pari opportunità e Accredia per la raccolta dei dati del “Sistema di certificazione della parità di genere”, gli organismi devono fornire i dati delle aziende da loro certificate assieme ai valori dei singoli KPI previsti dalla Prassi di Riferimento UNI PdR 125 “Linea guida sul sistema di gestione per la parità di genere”.
Devono anche richiedere alle imprese, come requisiti indispensabili:
- l’autodichiarazione sostitutiva ai sensi del DPR 445/2000 in cui si attesta la propria classe dimensionale
- l’aderenza al principio del DNSH per interventi che non arrechino nessun danno significativo all’ambiente.
I dati vengono caricati sul Sistema Informativo sviluppato dal Dipartimento per le Pari opportunità, una piattaforma che serve a raccogliere i dati delle certificazioni, ma anche a permettere l’analisi statistica dei dati disaggregati per dimensione, territorialità e settore di appartenenza.
51 organismi accreditati per una certificazione in grande crescita
La certificazione accreditata per la parità di genere secondo la UNI/PdR 125 è attualmente al quarto posto tra quelle scelte dalle imprese che certificano il proprio sistema di gestione.
Il suo successo, infatti, è stato estremamente rapido: a poco più di due anni dalla sua attivazione, Accredia ha già accreditato 51 organismi e, a marzo 2024, secondo la Banca dati Accredia, si contavano 11.109 siti aziendali certificati (erano 1.197 a marzo 2023).
La certificazione del sistema di gestione per la parità di genere è volontaria, costituisce una delle misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e prevede l’adozione di specifici Key Performance Indicator (KPI) relativi a sei aree di valutazione cruciali nella definizione del grado di inclusione e di parità di genere: cultura e strategia, governance, processi di Human Resources, opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa per genere, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.
Contributi, sgravi e premialità
Il PNRR ha stanziato, in particolare, 2,5 milioni di euro per servizi di assistenza tecnica e accompagnamento e 5,5 milioni di euro per la copertura dei costi di certificazione, la cui gestione è stata condivisa con Unioncamere in qualità di Soggetto Attuatore.
Tale collaborazione ha portato alla pubblicazione di tre Avvisi pubblici rivolti rispettivamente a:
- Organismi di certificazione accreditati per la formazione di un elenco di organismi interessati a aderire alle misure di agevolazione della certificazione (pubblicato il 14 febbraio 2023)
- Esperti per l’erogazione di servizi di assistenza tecnica e accompagnamento alla certificazione (pubblicato il 28 luglio 2023)
- PMI per la concessione di una prima tranche di contributi per la certificazione pari a euro 4 milioni (pubblicato il 6 novembre 2023).
Il Governo ha anche previsto incentivi sotto forma di sgravi contributivi e premialità in fase di aggiudicazione dei bandi pubblici.
Nello specifico, le stazioni appaltanti devono prevedere un punteggio premiale per i possessori di tale certificazione accreditata. Nello specifico, come indica il nuovo Codice Appalti, si tratta di uno sconto fino un massimo del 20% della garanzia fideiussoria che l’operatore economico è chiamato a prestare per partecipare alle procedure di affidamento (cumulabile con altre riduzioni previste).
Oltre ai vantaggi nelle gare pubbliche, le aziende certificate sotto accreditamento hanno diritto a un esonero contributivo, non superiore all’1% dei contributi totali (fino ad un massimo di 50.000 euro). Diversi avvisi pubblici come il Bando Mimit Investimenti sostenibili 4.0, garantiscono, inoltre, punteggi premiali in questo senso.