Il futuro dell’accreditamento in Italia: Accredia tra bilanci e nuovi progetti

Quello di Accredia è un percorso in costante evoluzione: il 2022, infatti, ha registrato un trend positivo sia nel numero degli organismi e dei laboratori accreditati sia in quello delle imprese e dei professionisti che in numero sempre maggiore scelgono di certificarsi sotto accreditamento. Un segnale di fiducia importante nei confronti del mercato e delle istituzioni, evidenziato anche nella recente Assemblea annuale dei Soci di Accredia, che presenta il Direttore Generale Filippo Trifiletti.

 

Quali sono state le tappe di questo percorso?

Il 2022 è stato un anno molto buono ma non un’eccezione: la crescita delle attività accreditate è infatti una costante dalla nascita di Accredia, ma mi viene da dire anche prima che si arrivasse alla costituzione dell’Ente Unico.

Ci sono, secondo me, due motori che spingono in questa direzione. Il primo si è attivato con la nascita di Accredia e riguarda le attività di accreditamento in ambito volontario. A partire dal 2012, sono invece iniziati anche gli affidamenti verso Accredia delle attività in ambito regolamentato. Tutto questo ha sicuramente portato a una maggiore responsabilità e a una crescita quantitativa del numero degli accreditamenti. In che misura? Basti dire che nel Dipartimento Certificazione e Ispezione di Accredia gli accreditamenti riferiti all’ambito regolamentato hanno superato quelli dell’ambito volontario.

Per quanto riguarda invece i laboratori il lavoro si è sviluppato su diversi ambiti, dalla sicurezza alimentare al controllo sulle acque destinate al consumo. E a tutte quelle attività in cui i controlli cosiddetti ufficiali o comunque riconducibili a politiche di tutela della salute, del benessere delle persone e un domani anche degli animali, sono riservati in modo specifico proprio ai laboratori accreditati.

 

E il secondo motore di sviluppo?

Il secondo motore è forse più importante ancora perché riguarda la reputazione che Accredia e i soggetti accreditati devono quotidianamente guadagnarsi agendo con responsabilità e competenza. Anche in ambito internazionale dove il nostro impegno ci porta a partecipare ai gruppi di lavoro in EA, IAF e ILAC, agendo quindi sia a livello europeo che mondiale. Oltre che a sviluppare alcuni progetti, sostenuti dalla Commissione europea, come Twinning e Taiex.

Si tratta di attività impegnative ma che ci ripagano attraverso spunti di miglioramento che possiamo introdurre nella nostra organizzazione stringendo collegamenti sempre più forti con i nostri colleghi europei e mondiali. Da ultimo, vorrei ricordare tutto l’impegno che abbiamo messo in campo nella preparazione della visita di peer assessment di EA, affrontata a gennaio scorso ma preparata per tutto il 2022. Un momento di verifica che è andato benissimo e che ci conferma come un Ente conforme alle norme di accreditamento.

 

Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l’accreditamento ha assunto un ruolo strategico nella realizzazione degli obiettivi di alcune importanti missioni, anche grazie a meccanismi di incentivazione e premialità. Quali sono le attività in corso?

Stanno emergendo una serie di filoni sui quali l’Ente è impegnato già oggi e ancora di più potrebbe esserlo in futuro. Dalla digitalizzazione al benessere delle persone e all’inclusività. L’esempio che sta maggiormente suscitando interesse è quello della prassi di riferimento UNI sulla parità di genere, che ha portato ad accreditare in pochissimi mesi più di 30 organismi e a rilasciare, da parte di organismi accreditati, diverse centinaia di certificazioni.

Abbiamo, inoltre, accreditato la prima biobanca e, in questo senso, ci aspettiamo numerose domande di accreditamento in tutto l’ambito sanitario, così come sono cresciuti gli accreditamenti dei laboratori medici, di oltre il 44% nel 2022.

Per quanto riguarda la cybersecurity, abbiamo 4.500 siti certificati secondo la norma ISO/IEC 27001 per la sicurezza delle informazioni che segnano una crescita notevole, del 32% in più rispetto a un anno fa.

Sul piano della sostenibilità, intesa naturalmente nel senso più ampio degli obiettivi ESG, abbiamo avuto i primi due accreditamenti di organismi di verifica e validazione, il che significa dare maggiore affidabilità alle cosiddette attestazione di sostenibilità che un’impresa vuole evidenziare. Proprio là dove troppo spesso si assumono impegni a tutela dell’ambiente che non corrispondono effettivamente alla realtà.

 

Una doppia anima quella di Accredia: da una parte, promuovere la competitività sul mercato, dall’altra offrire competenza tecnica alle istituzioni. Come si stanno sviluppando le sinergie tra pubblico e privato?

Al momento sono sei i Ministeri che ci legano agli obiettivi di garantire certificazioni affidabili e prove ben fatte: Interno, Agricoltura, Imprese e Made in Italy, Ambiente, Infrastrutture e Lavoro.

Di cosa parliamo? Mi limiterei a citare le nuove convenzioni che abbiamo firmato negli ultimi sei mesi con l’Enac per la certificazione delle rotte dei droni e con l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale per tutelare i dati in modo affidabile. Un’altra convenzione ha confermato la collaborazione ormai più che decennale con l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria che ha esteso le proprie competenze al campo della sicurezza stradale.

Senza dimenticare quella con il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste per la certificazione dei fertilizzanti, una novità prevista dal Regolamento europeo, oltre a quella firmata con tre Ministeri per la marcatura CE dei prodotti da costruzione. Andando oltre l’ambito della certificazione, vorrei citare il nuovo Decreto del Ministero della Salute che impone l’accreditamento dei laboratori che effettuano analisi sulle acque per il consumo umano.

 

Il crescente richiamo all’accreditamento da parte del Legislatore nazionale ed europeo lascia intravedere per Accredia nuove attività ad alta specializzazione, come nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale. Di quali iniziative parliamo?

Sono ormai diversi anni che rilasciamo accreditamenti per asseverare le auto-dichiarazioni delle imprese che intendono accedere ai benefici pubblici. Ma un nuovo Regolamento europeo, che dovrebbe essere approvato nella seconda metà dell’anno, prescrive la necessità di un intervento degli organismi di certificazione accreditati anche in ambiti cosiddetti ad alto rischio. Non a caso abbiamo deciso, d’intesa con il Presidente De Felice, di indirizzare il prossimo numero dell’Osservatorio Accredia proprio al tema dell’Intelligenza Artificiale sul quale replicheremo l’esperienza fatta nel 2022 con il CINI, il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica.

E, poi, lasciatemi spendere due parole su un’iniziativa che sta per partire a breve. Il 5 giugno prenderà infatti il via l’attività della Summer School, un corso che durerà due settimane, organizzato dal Dipartimento Laboratori di taratura di Accredia in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica, INRiM.

Stiamo, inoltre, collaborando con parecchie Università dove abbiamo l’ambizione di introdurre l’accreditamento e la valutazione di conformità fra le materie di insegnamento, perché è bene che, soprattutto per le lauree cosiddette STEM tecniche, economiche e matematiche, ci sia una piena consapevolezza di quanto l’accreditamento possa contribuire a sviluppare processi produttivi sempre più efficienti, prodotti più sicuri, un ambiente ben tutelato e alla salvaguardia della salute della persona.