Parità di genere, al via la piattaforma digitale delle organizzazioni certificate

Da quando, a marzo 2022, è stata pubblicata la Prassi di Riferimento UNI/PdR 125 “Linea guida sul sistema di gestione per la parità di genere”, i siti aziendali che hanno ottenuto la certificazione accreditata sono cresciuti in maniera sostenuta, arrivando a toccare quasi le 2.800 unità (dati ad agosto 2023) corrispondenti a 813 organizzazioni pubbliche e private. Coerente è stata la risposta degli organismi che hanno scelto l’accreditamento Accredia secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17021-1 per rilasciare le certificazioni, attualmente 46 operatori di valutazione della conformità.

Per favorire la diffusione dello strumento della certificazione a sostegno alla parità di genere, sono diverse le misure introdotte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per finanziare specifiche iniziative. Tra queste, l’ultima in ordine di tempo riguarda la creazione del sistema informativo (piattaforma) che nasce dalla convenzione tra Accredia e il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Dal 2024, una volta definite “Descrizione, modalità di accesso, fruizione e trasferimento dei Dati di Accredia” Dipartimento, la piattaforma consentirà agli organismi accreditati di inserire i dati delle certificazioni rilasciate per la parità di genere e i singoli KPI (Key Performance Indicators previsti dalla PdR), avviando una mappatura completa e real time del tessuto imprenditoriale italiano.

 


La convenzione a sostegno dell’erogazione degli incentivi


Il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Accredia hanno il comune interesse di valorizzare l’accreditamento quale ultimo e più autorevole elemento di verifica nella catena delle valutazioni della conformità, anche per promuovere le politiche finalizzate a ridurre il divario di genere.

Come spiega Filippo Trifiletti, Direttore Generale Accredia, la convenzione è stata sottoscritta “per aiutare nell’erogazione degli incentivi; in modo particolare, attraverso le nostre Banche Dati, forniremo gli estremi delle imprese che si sono fatte certificare dagli organismi accreditati e che quindi avranno diritto ad accedere agli incentivi previsti dalla normativa. Per noi è la norma collaborare con il Governo e con le Pubbliche Amministrazioni in generale attraverso accordi di questo genere”.

In base al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 aprile scorso, infatti, solo i certificati di conformità alla UNI/PdR 125:2022 rilasciati sotto accreditamento, che riportano il Marchio UNI e il logo dell’Ente di accreditamento insieme al nome dell’organismo accreditato, consentono alle imprese di accedere ai benefici fiscali previsti dalle leggi, perché sono gli unici riconosciuti.

 


I vantaggi per chi si certifica sotto accreditamento


Il PNRR ha già stanziato 5,5 milioni di euro per la copertura dei costi di certificazione del sistema di gestione per la parità di genere e 2,5 milioni di euro in servizi gratuiti di assistenza tecnica e accompagnamento alla certificazione da parte di esperti. La certificazione accreditata per la parità di genere può essere richiesta da qualsiasi tipo di organizzazione pubblica, privata e senza scopo di lucro, indipendentemente dalle dimensioni e dalla natura dell’attività.

Alle aziende in possesso della certificazione della parità di genere rilasciata da un organismo accreditato, è riconosciuto un punteggio premiale per la concessione di aiuti di Stato come cofinanziamento degli investimenti sostenuti.

Sono previste anche delle premialità connesse alla partecipazione alle gare di appalto. Nello specifico, in base all’art. 108, comma 7 del Codice dei Contratti pubblici (D.Lgs. 36/2023), le stazioni appaltanti devono prevedere un punteggio premiale per i possessori di un sistema di gestione certificato ai sensi della UNI/PdR 125/2022: uno sconto del 20% della garanzia fideiussoria che l’operatore economico è chiamato a prestare per partecipare alle procedure di affidamento (cumulabile con altre riduzioni previste dal Codice).

Oltre ai vantaggi nelle gare pubbliche, le aziende certificate sotto accreditamento hanno diritto a un esonero contributivo, non superiore all’1% dei contributi totali (fino ad un massimo di 50.000 euro).

 


I contributi alle PMI certificate per la parità di genere


Come ha spiegato il Presidente di Accredia Massimo De Felice, l’Ente “ha sostenuto fin dalla pubblicazione della Prassi di Riferimento la certificazione sotto accreditamento della parità di genere, riconoscendola un valido strumento per ridurre le disparità nel mondo del lavoro tra uomini e donne. Abbiamo avuto una risposta immediata dal mercato con un numero elevato di organismi che hanno richiesto l’accreditamento fin da subito e che continua a crescere”.

Numeri destinati a salire ancora a seguito della pubblicazione, lo scorso 6 novembre, dell’avviso pubblico per le micro, piccole e medie imprese per la concessione di contributi fino a 12.500 euro per impresa, per i servizi di assistenza tecnica e accompagnamento, forniti sotto forma di tutoraggio e per i servizi di certificazione della parità di genere.

L’obiettivo della misura è proprio quello di accompagnare e incentivare le imprese a adottare politiche adeguate a ridurre il divario di genere, per facilitare, in linea con la Strategia nazionale per la parità di genere, il raggiungimento entro il 2026 di 5 punti in più sul Gender Equality Index dello European Institute for Gender Equality (EIGE) che attualmente vede l’Italia al 13esimo posto tra i Paesi UE.