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Le certificazioni a tutela della qualità e della sicurezza alimentare

Notizia
21 ottobre 2016

  • Come si è evoluto il concetto di “sicurezza alimentare”?

Il concetto di sicurezza alimentare ha assunto significati sensibilmente differenti dagli anni 50 del secolo scorso ai giorni nostri, basti considerare come si sono evoluti gli obiettivi della politica agroalimentare dell’Unione Europea. Da un’attenzione primaria alla garanzia degli approvvigionamenti – ovvero alla garanzia di una quantità di cibo adeguata a soddisfare i bisogni essenziali – verso la fine degli anni 80 inizi anni 90, l’attenzione si è focalizzata sulla garanzia di sicurezza intesa come sicurezza igienico-sanitaria, ovvero assenza di impatti negativi sulla salute del consumatore.

Parallelamente, il consumatore/cliente è diventato più esigente e sensibile e ha maturato nuove attese rispetto alla qualità del bene o servizio acquistato. La qualità ha ormai assunto numerose accezioni – organolettica, nutrizionale, ma anche ambientale, etica, tipica, tradizionale, sostenibile e imprescindibilmente igienico-sanitaria – a dimostrazione di come la food safety conservi un carattere paradigmatico e imprescindibile.

  • Quali sono le principali certificazioni a garanzia della sicurezza alimentare?

Sono numerosissimi gli standard sviluppati e implementati dalle aziende operanti a vari livelli all’interno della filiera agroalimentare, al fine di offrire garanzie di sicurezza igienico-sanitaria dei prodotti e servizi offerti ai propri clienti, sia in ambito B2C che B2B, si pensi alla Grande Distribuzione Organizzata. Tra questi ricordiamo gli schemi proprietari BRC, IFS, GlobalGAP, FSSC 22000, QS ma anche le norme UNI EN ISO 22000, UNI EN ISO 22005, UNI 11233 e le produzioni di qualità regolamentata ai sensi dei Reg. CE 834/07 e smi per la produzione biologica e Reg. UE 1151/2012 e smi per le produzioni DOP, IGP, STG.

Standard e norme la cui efficace implementazione da parte delle aziende deve essere attestata da una terza parte indipendente accreditata. Requisito, quest’ultimo, obbligatorio nel caso degli schemi proprietari e regolamentati citati.

  • Qual è il valore delle certificazioni per l’azienda che le adotta?

Questi standard sono stati scelti da numerose aziende sia come mezzo che come fine. Mezzo per garantire ai propri clienti l’applicazione di norme specifiche che generano qualità di processo o prodotto – ovvero efficienza – e allo stesso tempo fine, per offrire anche la safety dei prodotti e servizi distribuiti, dal momento che la conformità alla legislazione cogente costituisce una conditio sine qua non.

Per l’azienda, la certificazione è uno strumento proattivo per il continuo miglioramento delle prestazioni e dei processi produttivi, oltre che della qualità dei prodotti e servizi e, di conseguenza, uno strumento per accrescere la propria competitività anche a livello internazionale, affermare la propria reputazione e così ampliare il volume d’affari e accedere a nuovi canali commerciali.

  • Che ruolo ha ACCREDIA nel sistema dei controlli?

Il sistema dei controlli nel settore agroalimentare coinvolge diversi attori, dalle aziende stesse ai sistemi di contrasto delle sofisticazioni e contraffazioni del Ministero della Salute e del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, dagli Organismi di certificazione alla rete dei Laboratori di prova, ad ACCREDIA, che attesta la competenza, indipendenza e imparzialità degli Organismi, verificando che operino in conformità agli standard internazionali e ad altri requisiti previsti dalla normativa.


  • Qual è il valore dell’accreditamento per chi opera sul mercato?

Nel contesto globalizzato contemporaneo, l’accreditamento, attivo da oltre vent’anni, si è rivelato vantaggioso a tutti i livelli del sistema socio-economico: come garanzia per il consumatore e come leva per la competitività e l’internazionalizzazione sia per gli Organismi e i Laboratori che per le aziende.

In tal senso, se osserviamo i dati crescenti relativi all’export dei prodotti agroalimentari e come l’enogastronomia italiana si sia affermata come ambasciatrice dell’italian style nel mondo, comprendiamo come il sistema di controllo, fondato sulle valutazioni di conformità, è ormai uno strumento essenziale a supporto del ruolo strategico che il settore agroalimentare ha per l’economia nazionale, oltre a garantire la qualità delle produzioni agroalimentari italiane in tutte le sue declinazioni, a partire dalla food safety.

L’articolo “Sicurezza alimentare e rischi correlati” – da cui è tratta l’intervista – è stato pubblicato a firma di Ilaria Dozzo – Funzionario Tecnico e Ispettrice ACCREDIA – sulla rivista Industrie Alimentari di AITA.