Accredia / Professioni / La certificazione dei consulenti finanziari

La certificazione dei consulenti finanziari

Notizia
23 maggio 2017

Emanuele Riva
Per i professionisti, la certificazione delle proprie competenze da parte di Organismi accreditati è uno strumento efficace per qualificarsi in un mercato sempre più competitivo, per fornire a partner e clienti garanzie sulla propria professionalità e affidabilità.

A tre anni dalla Legge n. 4 del 2013 che ha riconosciuto la certificazione come mezzo di qualifica per i professionisti che operano al di fuori di ordini e Collegi, aumentano costantemente le richieste di certificare nuove figure professionali, arrivate a quasi 80 diverse tipologie in una molteplicità di settori, dall’industria al benessere, dai servizi bancari a quelli finanziari.

Una  figura professionale di recente certificazione è proprio quella del consulente finanziario. Ne parla Emanuele Riva, Direttore del Dipartimento Certificazione e Ispezione di ACCREDIA.

  • Quante e quali sono le certificazioni più importanti per i consulenti finanziari?

Sono almeno due le norme importanti per la certificazione dei consulenti finanziari.

Anzitutto quella che riguarda la certificazione delle competenze, la norma UNI ISO 22222. Entrata adesso in una fase di revisione, la norma fissa i requisiti per i consulenti finanziari e comprende sia gli aspetti finanziari sia quelli patrimoniali.

Un consulente a tutto tondo, e questo è sicuramente un salto di qualità, che consente al cliente di avere tutte le informazioni per ottenere un servizio completo su tutte le aree, non solo la parte investimento, ma anche aspetti di previdenza o di riduzione dei rischi.

Accanto a questo tipo di certificazione, c’è quella relativa al servizio di consulenza, la UNI 11348, ossia la guida all’applicazione della norma UNI ISO 22222 al contesto culturale e di mercato e alle normative vigenti, quali la Direttiva 2014/65/UE sui mercati degli strumenti finanziari, emanata con l’obiettivo di creare un mercato finanziario europeo più integrato e competitivo.

Questa, in sostanza, obbliga le persone che forniscono tali servizi a operare correttamente, a capire bene quali sono le esigenze dei clienti che chiedono un aiuto per il loro investimento. Entro il 3 gennaio 2018 tutti gli operatori (banche, assicurazioni, società di intermediazione mobiliare) dovranno implementare questa Direttiva, che ha introdotto importanti modifiche al mercato finanzario europeo.

  • Qual è il valore aggiunto della certificazione per la professione del consulente finanziario?

Questi due tipi di certificazione sono strettamente legati e di particolare importanza. Per rendere l’idea, possiamo ricorrere a una metafora calcistica: è un po’ come un giocatore di calcio, che può esser bravissimo (quindi certificare le proprie competenze) ma deve anche esser collocato nella giusta posizione in campo (quindi, verificare che tutte le procedure siano corrette, ossia la certificazione del servizio).

Quello che il consumatore deve sapere è che le due certificazioni devono andare insieme: è importante avere dei consulenti competenti ma anche che operino correttamente.

Oltre a queste certificazioni, è utile segnalare anche la norma UNI 11402 del 2011 che definisce i requisiti per la progettazione, l’erogazione e la valutazione dell’educazione finanziaria, nonché i requisiti per i soggetti erogatori del servizio. Questa norma ha già visto l’applicazione da parte di alcune importanti realtà del settore assicurativo e previdenziale, e anche da parte dal Comune di Milano. L’educazione finanziaria è propedeutica a ogni progetto di pianificazione in senso stretto; solo un consumatore formato e consapevole può rapportarsi correttamente con un consulente finanziario.

  • Perché per il consulente finanziario è importante farsi rilasciare la certificazione da un organismo accreditato?

La certificazione dimostra non solo che il professionista hai imparato correttamente le norme, ma che sa anche operare.

Per avere maggiori garanzie però è necessario che la certificazione sia accreditata, e cioè che a rilasciare il certificato sia un organismo accreditato da un ente super partes di accreditamento.

L’accreditamento infatti fornisce maggiori garanzie sulla competenza di chi andrà a verificare che il professionista sia effettivamente competente, assicurando un controllo imparziale e indipendente. Proprio per questo, è importante precisare che chi certifica non può fare formazione: la persona che certifica le competenze non può essere quella che ti ha fatto il corso di formazione.

Inoltre, chi decide di ricorrere alla certificazione accreditata vede riconosciuta la propria competenza anche in ambito internazionale, grazie agli Accordi di mutuo riconoscimento, firmati da Accredia, con gli Enti di accreditamento degli altri Paesi, nell’ambito dei network comunitari e internazionali di accreditamento (EA – European co-operation for Accreditation, IAF – International Accreditation Forum e ILAC – International Laboratory Accreditation Cooperation).

  • Quali sono i vantaggi di presentarsi ai cliente con una certificazione accreditata? 

Il professionista che decide volontariamente di essere certificato da un organismo accreditato, aumenta la sua reputazione e le garanzie offerte al cliente, che può fidarsi maggiormente. L’accreditamento infatti fornisce maggiori sicurezze che l’organismo che rilascia la certificazione al professionista operi in maniera corretta e imparziale. Si tratta di una maggior tutela e fiducia per il consumatore, e questo oggi non è scontato che avvenga, o perlomeno che il processo seguito sia stato corretto.

Ad oggi c’è un organismo accreditato per rilasciare certificazioni UNI ISO 22222 e UNI 11348, con 70 professionisti certificati per la norma UNI ISO 22222, e uno per il servizio UNI 11348.

Data la grande quantità di richieste di certificazione, si prevede che i primi nell’arco dei prossimi mesi possano triplicare il loro numero.

  • Quali sono le certificazioni internazionali più valide per i consulenti finanziari italiani?

La norma UNI ISO 2222 è già una certificazione internazionale, elaborata su una norma ISO, poi recepita a livello nazionale dall’UNI. Se applicata congiuntamente alle UNI 11348 è ulteriormente garantita l’aderenza al contesto culturale e di mercato italiano ed alle normative vigenti, con particolare riferimento alla Direttiva comunitaria.

La certificazione accreditata, inoltre, come anticipato, dà il grande vantaggio di essere spendibile anche sui mercato internazionali.

 


L’intervista è stata rilasciata alla rivista “Advisor”.