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L’Accreditamento, uno strumento alle sostegno delle imprese migliori

Notizia
11 luglio 2017

Filippo Trifiletti

L’accreditamento come attestato di garanzia del rispetto delle regole da parte delle imprese e strumento di sostegno per la loro crescita e produttività.

È questo il nuovo ruolo attribuito all’accreditamento dalle novità contenute nella Legge di Bilancio 2017, in materia di incentivi alle imprese e in particolare di iperammortamento, ossia la possibilità di aumentare del 150% il costo di acquisto del bene strumentale nuovo, o della maggiorazione del 40% sull’acquisto di determinati beni immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica.

Le imprese che vorranno ricorrere a questo incentivo, per i beni aventi un costo superiore a 500 mila euro, dovranno presentare una perizia giurata rilasciata da un tecnico, o un attestato di conformità rilasciato da un Ente di certificazione accreditato.

Per quest’ultimo, dapprima Agenzia delle Entrate e Ministero dello Sviluppo Economico, con circolare congiunta, hanno definito gli Organismi accreditati che potranno rilasciare questo attestato di conformità, ossia quelli di ispezione e quelli che emettono certificazioni dei sistemi di gestione o per la certificazione di prodotti/servizi. Successivamente Accredia, l’Ente unico italiano che rilascia l’accreditamento agli Organismi, a seguito di apposite verifiche, ha specificato che quelli già accreditati dall’Ente potranno operare immediatamente, ma per utilizzare il logo Accredia sugli attestati di conformità e sull’analisi tecnica che li accompagna, dovranno essere accreditati per certificare prodotti (ISO 17065) o per attività di ispezione (ISO 17020), ed entrambi gli accreditamenti dovranno essere accompagnati dallo specifico scopo: “Analisi tecnica prodotta ai sensi dell’articolo 1, comma 11, della legge di bilancio 2017 – così come modificato dall’articolo 7-novies del decreto legge 29 dicembre 2016, n. 243, convertito con modificazioni dalla legge 27 febbraio 2017, n. 18”.

In questo modo, l’Ente potrà verificare la reale competenza tecnica e la correttezza del comportamento dei soggetti accreditati, per le norme specifiche e, attraverso questi, sulle imprese che richiederanno l’iperammortamento, con vantaggi quindi per la PA, per le aziende stesse e il mercato in generale.

Un sistema, quello elaborato dal Legislatore e inserito nella Legge di Bilancio, che sta già producendo buoni risultati, come possono testimoniare le domande di accreditamento pervenute ad Accredia.

Diversi Organismi infatti hanno già richiesto di estendere il loro accreditamento per poter rilasciare questo attestato, che si configura non come un semplice “bollino di conformità” ma come un documento significativo, al quale sono legate affidabilità e responsabilità da parte dell’Organismo che lo emette.

Esso infatti, così come la perizia, deve essere accompagnato da una relazione tecnica che deve entrare nel merito, e specificare come quel bene si inserisca nel processo produttivo dell’azienda, sia interconnesso ai suoi sistemi informatizzati e quindi risponda ai requisiti previsti dalla legge.

È per questo che, per i beni con un costo superiore ai 500mila euro, lo Stato si “affida” all’attività di tecnici iscritti all’albo o a quella degli Organismi accreditati da Accredia, ma riteniamo che le aziende faranno ricorso a questo tipo di attestazione anche per gli acquisti di beni con un costo inferiore a questa soglia, proprio per sfruttare i vantaggi ad essa collegati.

Questo attestato non solo costituirà una garanzia che le imprese che richiedono l’incentivo stanno rispettando le regole ma potrebbe rappresentare un supporto in un’eventuale richiesta di credito nei confronti delle banche, che di fronte a un tale documento potranno meglio considerare le richieste delle aziende, specie quelle medio-piccole.

Un modello, in sostanza, di “sussidiarietà”, dove lo Stato si riserva il ruolo di controllore ex-post, e concede fiducia alle imprese, affidandosi alla competenza degli Organismi accreditati, con evidente semplificazione della macchina amministrativa.

Un sistema che pertanto potrebbe essere replicato ed esteso in altri ambiti, senza particolari costi per lo Stato. Accredia, ad esempio, ha firmato di recente un accordo con la Provincia Autonoma di Trento che considera le imprese dotate di certificazione nella categoria a “basso rischio”, potendo concentrare questa attività verso le aziende non certificate; migliorando così l’efficacia dell’attività di controllo e soprattutto evitando la ridondanza verso quelle già dotate di certificazione.