Accredia / Certificazioni / Credit Risk Management Systems, l’innovazione per gestire il credito in azienda

Credit Risk Management Systems, l’innovazione per gestire il credito in azienda

Intervista
02 marzo 2018

Il CFO della Twinset S.p.A. spiega i vantaggi della certificazione CRMS FP:07 2015 che ha l’obiettivo di proteggere l’azienda dal rischio di liquidità.

La crisi finanziaria degli ultimi anni ha lasciato non pochi strascichi nel panorama industriale italiano fatto principalmente di piccole e medie imprese. Su tutti, rappresenta un dato significativo il 56% dei crediti immobilizzati dalle banche a causa dell’esposizione di aziende. Le cause della crisi sono state diverse: tra queste, c’è il problema della gestione del credito. Un fattore prima di tutto culturale che non dipende dalla capacità di un’azienda di produrre e farsi conoscere ma da una gestione superficiale delle politiche di credito commerciale in grado di indebolire l’intera struttura.

Nasce da questa consapevolezza il primo schema di certificazione di matrice italiana e riconosciuto da Accredia nell’aprile 2016 su basi ISO: il CRMS FP 07/2015 Credit Risk Management Systems. Un processo del tutto innovativo di gestire il credito in azienda. Ne parliamo con Barbara Maurer, Chief Financial Officer della nota azienda di abbigliamento italiana, la Twinset S.p.A. che già da qualche anno ha avviato questo processo.

 

L’“antidoto” al rischio di insolvenza delle imprese potrebbe essere una gestione del credito commerciale certificata. Si tratta dello schema CRMS FP 07:2015, riconosciuto dall’Ente unico nazionale di accreditamento, Accredia. Ci spiega come avviene questa certificazione per l’azienda?

Lo Schema CRMS FP:07/2015 ha lo scopo di definire i requisiti per un Sistema di Gestione del Credito documentato che ha l’obiettivo di proteggere l’organizzazione (cioè l’azienda) dal rischio di perdita del credito e di liquidità. Questo schema introduce due importanti novità: la prima riguarda la gestione del credito che si arricchisce di una struttura (processi e procedure) all’interno della quale confluire. La seconda riguarda il fatto che questa struttura è un “sistema” che trae origine dalla ISO 9001 del 2015. Lo Schema offre una ulteriore grande opportunità: la certificazione del proprio Sistema di Gestione del Credito accreditata da Accredia. Ovvero si afferma che il proprio modo di gestire il rischio di concessione di credito ai clienti risponde ai criteri della qualità previsto nella norma ISO 9001 del 2015. Lo Schema CRMS, così come la norma ISO 9001 sono, ad oggi, ad adozione volontaria. Quindi costruire un proprio Sistema di Gestione del Credito è utile sia all’azienda che vuole certificarsi che per quella che non lo vuole: il miglioramento continuo dei processi e delle procedure previsto dallo Schema CRMS (e dalla norma ISO 9001) permettono lo sviluppo dell’azienda e del suo business.

 

Quali sono i benefici tangibili per un’azienda a fine anno, visibili sul “bilancio di esercizio“?

Un Sistema di Gestione del Credito impostato sullo Schema CRMS FP:07/2015 lascia un’evidente traccia sul bilancio d’esercizio. Ogni azienda, a prescindere dalle dimensioni, deve raggiungere il proprio equilibrio strutturale espresso con le sue due componenti: l’equilibrio economico dato da Ricavi = Costi + Oneri Figurativi + Extra Profitto e l’equilibrio finanziario che è la corretta dinamica tra entrate e uscite, con eventuale ricorso alla gestione finanziaria per colmare i fisiologici sfasamenti tra le due.
Dato che la gestione del Credito Commerciale si incardina all’interno della gestione finanziaria d’impresa, risulta evidente che la prima abbia consistenti ricadute anche sul profilo economico della gestione dell’azienda. Una corretta e attenta politica di gestione del credito svolge infatti un ruolo di primaria importanza. Il consistente, corretto ed equilibrato finanziamento del fabbisogno finanziario generato dagli investimenti, tra i quali quello nel Credito Commerciale, concorre a creare condizioni di equilibrio economico.
In conclusione possiamo affermare che tutto il bilancio d’esercizio è pervaso dagli effetti della gestione del Credito.

 

Un ruolo strategico è ricoperto in questo processo dal Credit Risk Manager. Come si inserisce questa figura nell’organizzazione aziendale e quali altre figure sempre all’interno vengono coinvolte in prima persona?

Il Credit Risk Manager si occupa di tutto ciò che è connesso al rischio di concessione di Credito Commerciale. Per fare un elenco breve ma non esaustivo, sono ascrivibili al suddetto ruolo professionale la gestione del rischio puro di credito, della prevenzione del rischio di credito e della concessione del Credito Commerciale. Nello svolgere le attività sopra sinteticamente descritte, il Credit Risk Manager si interfaccia con varie funzioni aziendali tra cui: la direzione amministrativa fino ad arrivare al CFO, la direzione commerciale fino ad arrivare al direttore commerciale, il customer service, la logistica, l’IT, la produzione ed il controllo di gestione. Il Credit Risk Manager non iscritto a ordini o collegi può presentarsi ora sul mercato anche con un Certificato rilasciato da Organismi accreditati da Accredia.

 

Ci può raccontare l’esperienza della Sua azienda certificata secondo lo schema CRMS FP 07:2015? Partendo da come è avvenuta la scelta di certificarsi fino ad arrivare ai benefici già ottenuti…

Per Twinset, la scelta di certificarsi è stata la naturale conseguenza di un processo avviato nel 2014. Il perdurare della crisi e la modifica prevista della compagine societaria che, di lì a poco avrebbe visto l’ingresso in azienda del Fondo Carlyle, ha richiesto un’analisi interna dei processi e delle procedure al fine di mettere in sicurezza tutte le aree eventualmente a rischio. Avvalendosi di un consulente esperto, sono stati avviati una serie di processi come la creazione di una Credit Policy, la procedura di affidamento dei singoli clienti condivisa con il commerciale e con la rete vendite esterna e l’ introduzione di un’assicurazione crediti sul portafoglio clienti Italia. A questo punto manca solo la valutazione (audit) dell’organismo di certificazione accreditato da Accredia per ottenere il riconoscimento pubblico sulla qualità del lavoro svolto sulla gestione del credito e sulla creazione del relativo sistema. Il vantaggio emerso della certificazione è stato principalmente quello della condivisione aziendale dell’importanza di gestire il credito non più come mera forma evoluta di “recupero crediti” nel momento in cui si verificava un’insolvenza o un ritardo grave, ma come forma preventiva e di analisi del cliente. Ad oggi l’azienda ha la conoscenza approfondita e scientifica della composizione qualitativa del proprio portafoglio clienti ed è in grado di gestire consapevolmente il rischio di credito. L’azienda sarà sottoposta a certificazione (fase finale) nel mese di aprile 2018.

 

La sua impresa rientra certamente in un “range” di media impresa. Ma l’Italia è fatta soprattutto di piccole imprese che, in modo particolare, hanno risentito molto della crisi economica degli ultimi anni. Anche per loro, questo processo di certificazione può essere un valido alleato?

Il processo di certificazione sicuramente porta giovamento anche alle aziende di piccole dimensioni. Sono proprio le piccole imprese ad essere facili prede della crisi e lo Schema offre lo strumento più adatto a precostituire le difese ed i controlli necessari per poter sviluppare l’attività economica sui clienti sani e, dall’altro lato, per evitare situazioni che porterebbero alla chiusura dell’azienda. Soprattutto per questo tipo di imprese, il fatturato è molto importante soprattutto se si trasformasse il più possibile in incassato. Cioè è meglio incassare tutto o quasi anche a costo di fatturare un po’ di meno piuttosto che fatturare a clienti che non pagheranno mai o con molta difficoltà e che potrebbero creare problemi finanziari all’azienda. In sostanza lo Schema CRMS FP:07/2015 porta alle piccole imprese diversi vantaggi come la capacità di analisi del rischio di credito e la classificazione di tutti i clienti per fasce di rischio di insolvenza, oltre alla capacità di aumentare la propria autonomia finanziaria e di proteggere al massimo il proprio patrimonio.