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Certificazione, ispezione e verifica, un mercato che esprime valore

Pillole di Osservatorio
03 maggio 2018

Quattrocentoventi milioni di euro. Questo è il volume di affari delle valutazioni di conformità accreditate nel 2016. I 330 organismi di certificazione, ispezione e verifica che hanno partecipato alla raccolta annuale dei dati economici rappresentano quasi la totalità degli operatori del mercato con ben 580 accreditamenti rilasciati da Accredia. Di questi circa il 70% è relativo agli schemi di certificazione dei sistemi di gestione e prodotto, mentre tra i sistemi di gestione circa la metà degli accreditamenti riguardano la qualità (Figura 1).

Il valore delle attività accreditate è cresciuto negli ultimi anni e di circa 20 milioni di euro dal 2015 al 2016. In particolare, l’aumento annuale del fatturato sotto accreditamento per lo schema prodotto è stato del 12%, come diretta conseguenza dell’aumento nel numero degli accreditamenti, mentre il fatturato sotto accreditamento per i sistemi di gestione ha registrato una lieve flessione rispetto al 2015 come conseguenza della progressiva saturazione del mercato delle certificazioni dei sistemi di gestione per la qualità.
Sostanzialmente stabile il volume di fatturato sotto accreditamento per gli schemi personale ed ispezione. Proprio questi ultimi hanno tuttavia registrato un forte aumento dei rapporti di ispezione emessi, soprattutto nel settore del manifatturiero dove sono raddoppiati rispetto all’anno precedente. Una crescita double digit dell’ispezione quindi, pari al 10,5% rispetto al 2015.

In generale, il mercato delle certificazioni si caratterizza per pochi operatori con ampie quote di fatturato. Un mercato concentrato quindi, nel quale 11 organismi su 330 hanno un fatturato superiore ai 10 milioni di euro e rappresentano circa la metà del totale fatturato sotto accreditamento. Dall’altra parte troviamo ben 180 organismi con un volume di affari inferiore ai 300mila euro che movimentano un totale di circa 20 milioni di euro pari al 4,7% del totale (Figura 2).

L’eterogeneità delle attività di certificazione, ispezione e verifica è ben rappresentata dalla distribuzione del fatturato per schema di accreditamento di figura 3.

Oltre alla netta predominanza del fatturato riconducibile alle attività accreditate per lo schema prodotto e per i sistemi di gestione, a loro volta suddivisi in diversi schemi di certificazione (dalla qualità alla sicurezza sul lavoro, dall’energia alla sicurezza informatica), troviamo una quota rilevante di fatturato sotto accreditamento per lo schema ispezione (11,6%). Gli schemi ambientali (dichiarazione ambientale di prodotto, certificazione per l’attività di verifica ambientale Regolamento CE 1221 del 2009 e verifica delle emissioni di gas a effetto serra) rappresentano una quota residuale delle attività degli organismi, mentre lo schema personale rappresenta, con un volume di affari di poco superiore ai 17 milioni di euro, il 4,1% del totale fatturato sotto accreditamento. È proprio lo schema personale che, più di altri, ha mostrato un aumento dei certificati attivi rispetto all’anno precedente: al 31.12.2016 erano 307.719 con una crescita tendenziale del +27%. Questa è una chiara indicazione dell’esigenza, anche dei professionisti, di poter definire sulla base di standard condivisi la propria professionalità per potersi collocare in maniera efficiente nel mercato.