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Presentazione dello studio sul contributo delle certificazioni accreditate all’Economia circolare

Notizia
09 maggio 2018

In occasione dell’Assemblea dei Soci di Accredia, è stato presentato lo studio sul ruolo della certificazione accreditata per l'attuazione del nuovo modello di economia circolare.

Italia Paese leader dell’Unione europea sulle politiche in materia di Green Public Procurement, gli acquisti verdi della Pubblica Amministrazione, e modello di riferimento per molti Governi che stanno intraprendendo un percorso efficace di attuazione delle politiche europee.

È quanto emerge dallo studio, realizzato in collaborazione con l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa,L’economia circolare nelle politiche pubbliche. Il ruolo della certificazione, presentato oggi a Roma, durante il convegno “Dall’economia circolare al green public procurement”, organizzato per l’Assemblea di Accredia, in concomitanza con la festa dell’Europa.

Come previsto a livello europeo, le policy pubbliche trovano nel GPP un’importante leva per sostenere la transizione verso un modello economico sostenibile, basato sulle cosidette 3R (riduzione, riuso, riciclo).

La peculiarità del nostro Paese è aver reso obbligatorio, all’interno dei bandi di gara, il richiamo ai Criteri Ambientali Minimi (CAM) per le categorie di forniture e affidamenti di servizi e lavori coperte dai Decreti del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Negli altri Stati membri, invece, l’inserimento dei CAM nei bandi di gara è previsto come mera raccomandazione. Lo studio ha dimostrato come il GPP assuma un ruolo fondamentale anche in paesi extra-UE, come Cina, Giappone e Stati Uniti.

In Italia, con l’entrata in vigore del nuovo Codice degli Appalti (D.lgs.50/2016), il GPP diviene strumento strategico in grado di migliorare gli acquisti delle PA. Il provvedimento ha introdotto i CAM in tutte le procedure d’acquisto pubblico di servizi, prodotti e lavori, che prevedono il ricorso alle certificazioni e alle prove di laboratorio accreditate.

Queste diventano quindi un vero strumento di policy, sia per tutelare la salute dei cittadini, sia per selezionare prodotti, servizi e fornitori, per dimostrare la conformità degli stessi agli standard previsti.

Tra le certificazioni di processo in ambito ambientale richiamate nei CAM, i sistemi di gestione certificati ai sensi della norma UNI EN ISO 14001 sono i più diffusi nel nostro Paese. Con oltre 22mila aziende in possesso di una certificazione accreditata per i sistemi di gestione ambientale SGA – cresciute del 9% dal 2015, anno di entrata in vigore della legge n.221, cosiddetta “Collegato ambientale” – l’Italia è infatti prima in Europa, e terza nel mondo dopo Cina e Giappone.

“Anche grazie allo studio presentato oggi, abbiamo registrato i grandi passi in avanti compiuti dall’Italia che, nell’applicazione delle norme e dei principi sugli appalti pubblici verdi, è ormai un Paese di riferimento. In questo contesto, la decisione del legislatore europeo di ricorrere alle certificazioni accreditate, quali strumenti per verificare le caratteristiche dei materiali e dei prodotti, così come la conformità del servizio offerto ai requisiti previsti, è vincente” ha commentato Giuseppe Rossi, Presidente di Accredia.

“Affinché il ricorso alle valutazioni di conformità sia realmente efficace e funzionale nelle scelte di acquisto della PA – ha proseguito Rossi – è necessario che il riferimento alle stesse sia fatto in maniera corretta e appropriata. Per questo, per accrescere la competenza tecnica delle stazioni appaltanti, Accredia ha definito delle Linee Guida per migliorare l’applicazione delle valutazioni di conformità nei bandi di gara e sta lavorando insieme ad ANAC, Conferenza delle Regioni e CONSIP, per attività di formazione ad hoc.”

Leggi lo studio L’economia circolare nelle politiche pubbliche. Il ruolo della certificazione”.