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Economia circolare, CAM e GPP: il ruolo e il contributo della certificazione accreditata

Notizia
06 giugno 2018

Lo studio presentato da Accredia lo scorso 9 maggio evidenzia il supporto della certificazione accreditata all'economia circolare, mirata al minor consumo di materie prime per una maggiore sostenibilità della crescita economica.

L’Italia rappresenta il Paese leader in Europa sul tema dell’economia circolare e l’unico a rendere obbligatori i Criteri Ambientali Minimi nei bandi pubblici per l’acquisto di beni, servizi e forniture. Ma i margini di miglioramento sono ancora tanti. E’ quanto emerso dallo studio presentato da Accredia lo scorso 9 maggio in occasione dell’Assemblea pubblica dell’Ente, realizzato in collaborazione con l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Uno studio puntuale e preciso sul valore dell’economia circolare e sul supporto della certificazione accreditata nello sviluppare politiche pubbliche di acquisti verdi (Green Public Procurement)che sono in grado di condizionare il mercato e quindi di sviluppare una politica economica circolare. In questo senso assume un ruolo strategico il Nuovo Codice Appalti.

Questo, infatti, prevede che le stazioni appaltanti contribuiscano al conseguimento degli obiettivi ambientali stabiliti nel Piano d’azione Nazionale Green Public Procurement attraverso l’inserimento nella documentazione di gara delle specifiche tecniche e clausole contrattuali contenute nei diversi CAM di riferimento. Gli organismi di valutazione della conformità che intendono rilasciare certificazioni sono quelli accreditati a fronte delle norme UNI CEI EN ISO/IEC 17000 (ovvero a fronte delle norme UNI CEI EN ISO/IEC 17065, 17021, 17024), mentre gli organismi di valutazione della conformità che intendono effettuare attività di verifica relativa ai requisiti richiesti sono quelli accreditati secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020. Nel suo studio, Accredia ha esaminato il grado di circolarità riscontrabile all’interno dei CAM nei settori degli arredi per interni e dell’edilizia attraverso cinque criteri:

  • la durabilità;
  • la disassemblabilità;
  • la valutazione della reale necessità di acquisto;
  • il riuso interno/esterno;
  • l’utilizzo di beni prodotti con materie prime secondarie, contenenti componenti riciclate o requisiti per favorire la riciclabilità dei prodotti a fine vita.

Requisiti specifici e puntuali sulle caratteristiche che prodotti e/o servizi oggetto dell’appalto devono rispettare. In questo contesto, le certificazioni di parte terza rivestono un ruolo fondamentale contribuendo da un lato a garantire la stazione appaltante circa le caratteristiche qualitative e ambientali dei prodotti, dall’altro a far sì che il GPP sia un efficace strumento per l’applicazione di politiche ambientali. Oltre che all’interno delle specifiche tecniche, le certificazioni sono richiamate all’interno dei criteri di selezione dei candidati, nella valutazione del rispetto delle specifiche tecniche stesse e riguardo all’attribuzione di punteggi premianti in sede di aggiudicazione.  Il richiamo all’interno dei CAM alle valutazioni di conformità rilasciate da un organismo o laboratorio accreditati ai sensi del Regolamento CE 765 del 2008 è, tuttavia, in molti casi improprio o incompleto. Tale limitazione ne ostacola l’efficacia e ne compromette le potenzialità di semplificazione e ottimizzazione dei processi di acquisto della Pubblica Amministrazione.

Per poter garantire l’effettivo risultato atteso dalle politiche verdi in termini di minore consumo di materie prime, minore impatto ambientale, e maggiore sostenibilità della crescita economica, diventa fondamentale contare su una valutazione certa, oggettiva ed omogenea delle caratteristiche dei prodotti/servizi/lavori considerati. Si è dunque avvertita a livello internazionale ed europeo la necessità di istituire dei sistemi di verifica e misurazione delle caratteristiche e dei prodotti. In Italia, Accredia è l’Ente designato dal Governo italiano per operare in maniera indipendente offrendo una reale semplificazione dei compiti dei soggetti pubblici coinvolti nella gestione degli appalti grazie alle valutazioni di conformità accreditate.

Perché si possa beneficiare dell’affidabilità delle valutazioni di conformità di parte terza è indispensabile che le stazioni appaltanti vengano adeguatamente formate e supportate nella identificazione delle norme pertinenti da richiamare nei documenti di gara e degli ambiti nei quali le stesse trovano applicazione. Fondamentale è l’utilizzo di un linguaggio tecnico preciso che risponda a specifiche logiche interne al sistema stesso.

Per saperne di più consultare il Quaderno Osservatorio Accredia