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World Accreditation Day 2019, il valore della certificazione nelle supply chain

Notizia
24 giugno 2019

Il 9 giugno scorso si è svolta l’iniziativa dei network internazionali IAF e ILAC per valorizzare l’accreditamento, e il ruolo strategico che svolge nella riduzione dei costi di impresa e per la fiducia nella catena di fornitura di prodotti e servizi.

E’ stata celebrata dagli Enti di accreditamento di tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’Accreditamento, che il 9 giugno di ogni anno viene organizzata da IAF (International Accreditation Forum) e ILAC (International Laboratory Accreditation Cooperation) per valorizzare a livello globale le attività di valutazione della conformità.

L’appuntamento del 2019 è stato dedicato al valore dell’accreditamento quale strumento per assicurare una supply chain di qualità, grazie al fatto che le prove, le ispezioni e le certificazioni accreditate permettono la selezione sul mercato globale di fornitori affidabili e verificati. La qualità e la tracciabilità delle materie prime richiedono informazioni affidabili, ma l’accreditamento svolge un ruolo strategico anche nella riduzione dei costi per fare impresa e rafforza la fiducia nella catena di fornitura. Senza garanzia, il libero scambio rischia di essere ostacolato dalle barriere tecniche e dai prodotti di scarsa qualità.

Gli Enti di accreditamento riconosciuti a livello globale firmano gli Accordi internazionali EA, IAF e ILAC che facilitano la circolazione dei beni e dei servizi, attraverso il mutuo riconoscimento delle prove e delle certificazioni che li accompagnano. Gli Accordi interessano Paesi, compresa l’Italia, che rappresentano il 96% del PIL mondiale creando un’infrastruttura globale che sostiene il commercio, le politiche economiche e la fiducia nella supply chain.

In Italia, la certificazione accreditata, applicata in particolare nell’ambito del GPP (Green Public Procurement), è uno strumento di policy riconosciuto per selezionare prodotti, servizi e fornitori in linea con gli standard previsti, così da rendere efficaci gli acquisti della PA, e anche per tutelare la salute dei cittadini. Nel nostro Paese, il GPP ha assunto un ruolo di leva strategica capace di migliorare gli acquisti pubblici con l’entrata in vigore del Codice degli Appalti (D.lgs. 50/2016). Con questo testo, i CAM (Criteri Ambientali Minimi) sono stati introdotti in tutte le procedure d’acquisto di servizi, prodotti e lavori e, all’interno dei CAM, è stato previsto il ricorso alle valutazioni di conformità accreditate, intese sia come certificazioni sia come prove di laboratorio.

Ma anche il mercato dimostra, in tutta Europa, di affidarsi all’accreditamento come criterio per la selezione di fornitori di qualità, in ottica di garanzia e di business.

Per esempio, il Centre Economics and Business Research (CEBR) in Inghilterra ha rilevato come, ogni anno, 6.1 miliardi di sterline derivanti dall’export possano essere attribuite alle valutazioni di conformità accreditate. Lo strumento dell’accreditamento è molto utilizzato anche in Francia, dove le catene della GDO, per l’identificazione, l’analisi e il monitoraggio degli approvvigionamenti, hanno implementato una piattaforma che registra oltre 4.200 fornitori localizzati in 41 Paesi differenti, includendo i loro certificati di qualità ambientale.

Una panoramica internazionale sul ruolo dell’accreditamento a supporto della Pubblica Amministrazione è offerta dal sito Publicsectorassurance, mentre Businessbenefits presenta casi di studio del settore privato, ricerche ed esperienze applicative sull’uso delle valutazioni di conformità da parte delle imprese. I siti nascono dalla collaborazione di IAF e ILAC, insieme agli Enti mondiali di normazione ISO (International Organization for Standardization) e IEC (International Electrotechnical Commission) con il supporto dell’Associazione internazionale degli organismi di certificazione IIOC (Independent International Organisation for Certification).