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IAF-ILAC, un progetto di fusione per rafforzare l’accreditamento a livello mondiale

Notizia
23 luglio 2019

Istituire un'unica organizzazione degli Enti di accreditamento per gestire gli Accordi internazionali di mutuo riconoscimento, questa l’ipotesi emersa da un’indagine tra i membri di IAF e ILAC, che ne ha evidenziato costi e benefici.

Un “esame” per analizzare i punti di forza e di debolezza della struttura internazionale dell’accreditamento. IAF (International Accreditation Forum) e ILAC (International Laboratory Accreditation Cooperation) hanno studiato i risultati di un sondaggio condotto tra i propri membri, realizzato per avviare la pianificazione strategica delle attività da condurre nei prossimi anni (2020-2025 per IAF, e 2021-2025 per ILAC).

Tra i punti di forza, sono stati rilevati processi, strumenti, documenti e relazioni consolidate, mentre, come punti di debolezza, gli investimenti significativi in termini economici e di duplicazione del lavoro (in situazioni quali la gestione degli eventi, l’elaborazione di articoli, votazioni e decisioni congiunte, ad esempio).

L’indagine conoscitiva fa parte di un progetto avviato ai tavoli di lavoro IAF e ILAC durante gli ultimi Mid-Term Meetings, organizzati a Città del Messico lo scorso aprile, e nato dalle considerazioni emerse dalle Assemblee annuali mondiali di Singapore di ottobre 2018.

In questo progetto, Emanuele Riva, Vice Direttore Generale Accredia e Vice Presidente IAF, coordina la task force congiunta responsabile del gruppo di lavoro Merging, e ha elaborato il questionario dell’indagine, che ha previsto, tra le altre, domande relative a una possibile fusione tra le due organizzazioni.

Suddivisa in cinque sezioni, la ricerca ha indagato presso i membri di IAF e ILAC quali valori e priorità, strategie e programmi di lavoro debbano orientare le attività delle due organizzazioni nel prossimo futuro. E’ stato inoltre richiesto di indicare quale ruolo o posizione si auspica che IAF e ILAC assumano all’interno dell’infrastruttura internazionale della qualità, quali le più grandi opportunità da cogliere e quali le minacce da affrontare, oltre a indicare il modo in cui il proprio Ente potrebbe supportare IAF e ILAC nella comprensione e nell’identificazione dei mercati potenziali per i servizi accreditati.

Dall’analisi delle risposte, sono emersi importanti spunti di riflessione: sulla base dei risultati della survey, il JEC (Joint Executive Committee) ha infatti deciso di raccomandare ai propri membri di istituire un’unica organizzazione internazionale per l’accreditamento. Questa raccomandazione verrà presentata dai singoli comitati esecutivi di IAF e ILAC in occasione delle Assemblee mondiali annuali del prossimo ottobre. Se gli Enti di accreditamento riuniti in assemblea dovessero concordare di andare in questa direzione, una nuova task force congiunta, coordinata sempre da Emanuele Riva, esaminerà le possibili soluzioni da adottare per costituire una singola organizzazione internazionale per l’accreditamento.

Tra le varie ipotesi, c’è per esempio quella di un consorzio composto da due organismi indipendenti che uniscano le risorse e partecipino ad attività comuni per raggiungere scopi condivisi. Un’idea innovativa nel contesto internazionale che, andando oltre il concetto di fusione, esprime la volontà di “avvicinarsi” senza necessariamente diventare una sola legal entity. Non solo, l’ipotesi di consorzio potrebbe aprire scenari al momento non ancora esplorati, come per esempio far convergere sotto una stessa organizzazione anche organismi che, di fatto, stanno svolgendo attività di accreditamento, come IEC (International Electrotechnical Commission) e IATF (International Automotive Task Force).

Il progetto è ambizioso, ma un’organizzazione che parli con una sola voce getta le basi per nuove strategie e apre importanti opportunità, tra cui il maggior coinvolgimento degli stakeholder nella direzione tecnica, politica e strategica; un interlocutore più efficace per rispondere alle esigenze del mercato; maggiore risparmio ed efficienza grazie all’annullamento della duplicazione; più coerenza di visione attraverso l’apprendimento di processi e comportamenti comuni, e maggiore trasparenza attraverso la classificazione uniforme di pubblicazioni, principi di governance e valori.