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Visite senza preavviso: certificazioni, prove e tarature sempre più affidabili

Notizia
30 ottobre 2019

Il progetto di Accredia, in linea con la norma ISO/IEC 17011, prevede visite ispettive non annunciate presso i soggetti accreditati. Obiettivo, aumentare l’affidabilità delle valutazioni della conformità e la fiducia del mercato nell’accreditamento.

Uno strumento per migliorare l’efficacia e l’efficienza delle attività di verifica. Nasce con questo scopo il progetto pilota avviato da Accredia, sulla spinta della nuova edizione della norma ISO/IEC 17011:2017 “Conformity assessment – Requirements for accreditation bodies accrediting conformity assessment bodies” (recepita da UNI nel 2018), che ha introdotto alcune novità in merito alle metodologie di verifica che un Ente di accreditamento può utilizzare. Nello specifico, questo nuovo strumento prevede verifiche non annunciate (VSP – Verifiche Senza Preavviso) da parte degli ispettori dell’Ente presso gli organismi e i laboratori accreditati.

L’assenza di preavviso contribuisce a rendere più efficace il lavoro svolto dagli ispettori di Accredia e comporta, per i soggetti accreditati, la necessità di garantire sempre uno standard qualitativo elevato, come richiesto dal processo di accreditamento. Inoltre, qualora questa modalità di indagine facesse emergere comportamenti non conformi, il competente Comitato Settoriale di Accreditamento di Accredia potrà emettere delle sanzioni a carico degli organismi che risultino inadempienti.

Si tratta di una novità, quella delle VSP, condivisa dalle Pubbliche Amministrazioni, dalle organizzazioni di rappresentanza delle imprese e dai soggetti accreditati, inserita prontamente dall’Ente nel Documento Programmatico del CIG per il 2018-2020, approvato dal Comitato di Indirizzo e Garanzia.  Le nuove procedure, diffuse attraverso apposite circolari dai tre Dipartimenti di Accredia, sono state anche introdotte nelle revisioni vigenti dei Regolamenti di accreditamento per i laboratori e gli organismi che svolgono i vari servizi di valutazione della conformità, dalle certificazioni alle ispezioni e verifiche, dalle prove alle tarature.

Un modo per rafforzare maggiormente il lavoro svolto da Accredia, aumentando il valore delle prove e delle certificazioni accreditate e rendendo ancora più trasparente ed efficace il processo di accreditamento. “Tutti gli stakeholder presenti nel Comitato di Indirizzo e Garanzia dell’Ente hanno trovato un pieno consenso sulle modalità di impiego dei nuovi strumenti di verifica – ha dichiarato il Presidente di Accredia, Giuseppe Rossi –. Contiamo, in tal modo, di rafforzare ulteriormente la reputazione di Accredia e la fiducia dei cittadini-consumatori verso gli operatori del mercato delle valutazioni di conformità, nell’interesse dell’intero sistema economico”.

Le verifiche senza preavviso possono essere svolte anche presso soggetti che non abbiano dimostrato evidenti criticità e gli esiti possono essere tenuti in considerazione per intensificare o ridurre le attività di sorveglianza sullo stesso organismo o laboratorio. In generale, il criterio di selezione dei soggetti destinatari delle verifiche riguarderà per il 70-80% quelli risultati in classe di rischio “alto”, sia per le criticità evidenziate in visita sia per la loro complessità, mentre per il restante 20-30% quelli classificati come rischio “medio” e “basso”.

“Abbiamo da subito accolto con favore sia le disposizioni della nuova norma ISO/IEC 17011:2017 sia il progetto pilota promosso da Accredia – aggiunge Roberto Cusolito, Presidente del Comitato di Indirizzo e Garanzia – perché crediamo fortemente che migliorare ogni giorno le attività svolte sotto accreditamento possa di pari passo aumentare la fiducia delle imprese e del consumatore nell’accreditamento, strumento ormai indispensabile per tutto il sistema economico. Senza dubbio i principi dell’imparzialità e dell’indipendenza su cui poggia l’infrastruttura dell’accreditamento – continua Cusolito – non possono che essere rafforzati da questa metodologia che prevede verifiche senza preavviso, per valutare il mantenimento costante della conformità, da parte di organismi e laboratori, ai requisiti previsti per ottenere l’accreditamento”.