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Sviluppo dell’Infrastruttura per la Qualità: Italia al 7° posto nel mondo

Pillole di Osservatorio
15 aprile 2021

L’indicatore composito “Global Quality Infrastructure Index” che misura il livello di sviluppo dell’Infrastruttura nazionale per la Qualità, colloca il nostro Paese al 7° posto tra 184 economie nel mondo. I risultati dell’ultima rilevazione 2020.

Il programma Global Quality Infrastructure Index (GQII) è un’iniziativa volta a misurare il livello di sviluppo dell’Infrastruttura per la Qualità (IQ), promuovendo al contempo la pubblica consultazione dei dati raccolti e prodotti. L’Infrastruttura per la Qualità, intesa come quadro di riferimento per la definizione e lo sviluppo di regole necessarie ad assicurare e dimostrare ai mercati la qualità di prodotti e servizi, è il quadro istituzionale di riferimento di qualsiasi forma di integrazione economica.

Parlare di Infrastruttura per la Qualità significa riferirsi alle attività di quattro componenti:

  • Metrologia, intesa come scienza della misurazione corretta e affidabile, comunemente suddivisa nei settori della metrologia scientifica, industriale e legale.
  • Normazione, definita come l’adozione di sistemi comuni di misura o di riferimento progettati e condivisi con il coinvolgimento delle parti interessate a beneficio della collettività, che trovano applicazione in ogni area della vita e degli affari.
  • Accreditamento, con il quale un Ente dotato di un ruolo di Autorità, attesta la competenza di un organismo di terza parte indipendente – in quanto conforme a standard tecnici che in Europa sono definiti come “norme armonizzate” – a svolgere determinate attività di valutazione della conformità, rappresentando quindi uno strumento essenziale per la fiducia che il mercato ripone nei risultati di tali valutazioni.
  • Valutazione della conformità, con la quale si intendono le attività di verifica dei requisiti definiti nella normativa di riferimento per prodotti, processi, sistemi di gestione, persone. Ne fanno parte le attività di certificazione, ispezione e verifica, le prove di laboratorio e le tarature.

Per questo motivo, l’IQ è di centrale importanza nei Paesi in via di sviluppo e nel disciplinare la relazione tra questi e i Paesi avanzati, oltre a essere un buon indicatore del progresso delle economie. L’IQ e i suoi elementi sono tuttavia ancora considerati un argomento tecnico la cui conoscenza è limitata agli esperti.

In questo quadro si inserisce il progetto per la costruzione dell’indicatore GQII, condotto dalle società di consulenza Mesopartner (Germania) e Analyticar (Argentina), con il supporto dell’Istituto Tedesco di Metrologia (PTB), proprio al fine di diffondere la conoscenza dell’IQ e dei suoi elementi.

L’indicatore composito GQII 2020 fornisce metriche sui singoli componenti dell’IQ per 184 economie nel mondo. Nelle intenzioni degli autori l’indice alimenta una piattaforma di open data rivolta principalmente ai policy makers e alle imprese. Il programma GQII mira a colmare una lacuna di informazioni che oggi non consente una piena conoscenza degli elementi che compongono l’IQ e ne ostacola la diffusione.

In questa innovativa classifica, l’Italia si colloca al settimo posto, coerentemente con uno stadio di sviluppo avanzato e una forte integrazione nei mercati internazionali. Il nostro Paese eccelle in particolare nello sviluppo degli elementi accreditamento e normazione collocandosi al 4 posto, mentre è più indietro, e al 16 posto, nello sviluppo dell’infrastruttura metrologica.

Le fonti dei dati per la costruzione dell’indicatore sono:

  • Key Comparison DataBase (KCDB) e il sito web dell’International Bureau of Weights and Measure (BIPM)
  • La ISO Survey e i siti web ISO e IEC
  • I siti web IAF e ILAC e di 164 enti di accreditamento in tutto il mondo

La formula GQII 2020 semplifica gli elementi dell’IQ misurando in particolare il livello di sviluppo del sistema metrologico, della normazione e dell’accreditamento. Ognuno di questi elementi contribuisce in egual modo al livello di sviluppo dell’IQ.

La componente metrologica è composta da cinque indicatori equamente ponderati:

  1. Appartenenza alle organizzazioni metrologiche internazionali e regionali (BIPM, OIML o AFRIMETS, APMP, COOMET, EURAMET, GULFMET, SIM)
  2. Appartenenza ai Comitati Consultivi CIPM (International Committee for Weights and Measures)
  3. Calibration and Measurement Capabilities (CMC)
  4. Numero di confronti chiave e supplementari
  5. Numero di laboratori di taratura accreditati

La componente normazione è composta da tre indicatori equamente ponderati:

  1. Appartenenza a organizzazioni internazionali di normazione (ISO, IEC)
  2. Partecipazione a comitati tecnici ISO
  3. Numero di aziende certificate per i sistemi di gestione

La componente accreditamento è composta da cinque indicatori equamente ponderati:

  1. Appartenenza a organizzazioni di accreditamento internazionali o regionali (ILAC e IAF o AFRAC, APAC, ARAC, EA, IAAC, SADCA)
  2. Numero di schemi di accreditamento riconosciuti a livello internazionale
  3. Numero di organismi di valutazione della conformità accreditati per la certificazione di prodotto (ISO 17065)
  4. Numero di organismi di valutazione della conformità accreditati per i sistemi di gestione (ISO 17021)
  5. Numero di organismi di valutazione della conformità accreditati per laboratori di prova (ISO 17025)

Il punteggio finale prodotto è una media delle varie posizioni che ciascuna economia ottiene nelle diverse sottocategorie dell’IQ. Il calcolo dei percentili per ogni misura consente di riunire in un unico calcolo metriche diverse (ad es. numero di laboratori e numero di certificati ISO) ed è risultato preferibile alla ponderazione in base alle dimensioni della popolazione o al PIL del Paese di riferimento.

La costruzione dell’indicatore non è stata esente da critiche. La combinazione dei diversi elementi nella formula e la loro ponderazione sono stati criticati dai comitati di esperti coinvolti nella costruzione dell’indicatore. Tuttavia, la soluzione percorsa sembra, al momento, l’unica possibile, anche come conseguenza della disponibilità di dati e dell’ampiezza del campione di riferimento. La critica sulle ponderazioni è tuttavia uno spunto di miglioramento e poggia sul fatto che, così com’è costruito, l’indice mostra lo stato di sviluppo dell’Infrastruttura per la Qualità senza considerare le caratteristiche economiche dei Paesi. Non viene dunque detto nulla sulle esigenze di fornitura dei servizi dell’IQ e dunque sull’adeguatezza del suo sviluppo in base alla domanda. Tuttavia, le forti correlazioni verificate con le esportazioni e il livello di complessità economica mostrano che lo sviluppo dell’IQ e dei suoi elementi corrisponde solitamente alle caratteristiche economiche del Paese analizzato.

Nello studio dei risultati gli autori hanno infatti riscontrato che lo stato di sviluppo dell’Infrastruttura per la Qualità è fortemente correlato con la performance economica: la correlazione tra GQII ed ECI (Economic Complexity Index) è significativamente positiva (r = 0,79; p = 0,0001).

Una forte correlazione positiva tra GQII ed export (p=0,89) è stata verificata anche rispetto all’export. Ciò non sorprende, data l’attuale regolamentazione del commercio da parte del WTO, e dati gli accordi commerciali bilaterali e multilaterali che fanno esplicito riferimento all’uso del riconoscimento reciproco dei servizi di valutazione della conformità accreditati.

Tutti gli esperti coinvolti durante la costruzione dell’indicatore hanno convenuto che un uso più sistematico dei dati è di grande importanza per un ulteriore sviluppo dell’IQ.  Se le istituzioni che compongono l’IQ condividessero i loro dati in una maniera più aperta sarebbe possibile disegnare delle politiche di sviluppo basate su evidenze certe e definire una pianificazione strategica comune. Si attiverebbe in questo modo una maggiore partecipazione dell’IQ nello sviluppo dell’economia mondiale, soprattutto in questa fase condizionata da nuove transizioni e grandi cambiamenti economici e sociali.