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L’accreditamento per l’uso dei fondi UE e il rilancio del Paese

Pillole di Osservatorio
28 maggio 2021

Gli oltre 200 miliardi del Next Generation EU potranno trasformare la nostra economia. Per riuscirci, tuttavia, i fondi dovranno essere spesi in maniera efficace e rapida anche con l’ausilio dei servizi degli organismi e laboratori accreditati.

Nell’attuale fase storica le scelte di politica economica che verranno approvate dal Governo hanno un’importanza particolare. Non si tratta tuttavia solo del “cosa”, quanto del “come” le risorse previste per l’Italia dal Next Generation EU verranno spese. Se verranno finanziate le opere migliori con meccanismi di selezione certi, riuscendo, al contempo, a ridurre i tempi di intervento, allora si tratterà di un’opportunità imperdibile di sviluppo, investimenti e riforme. Con la collaborazione del Censis, su questi temi e sul ruolo che l’accreditamento potrebbe avere nel supportare il Governo, è stato condotto lo studio del nuovo Osservatorio Accredia “La certificazione accreditata al servizio del Recovery Plan”.

L’accreditamento ha già dimostrato il proprio valore di garanzia della competenza tecnica degli operatori di valutazione della conformità, inserendosi come elemento fondante dell’Infrastruttura per la Qualità, di cui fanno parte anche:

  • normazione, incaricata di definire gli standard, espressione del consensus dei soggetti interessati
  • metrologia, intesa come scienza della misurazione corretta e affidabile
  • valutazione della conformità, ovvero la verifica dei requisiti definiti nella normativa di riferimento per prodotti, processi, sistemi di gestione, persone, rappresentata dalle attività di certificazione, ispezione e verifica, prova e taratura.


Il valore economico dei servizi accreditati


Il valore economico espresso dalle attività accreditate, per le imprese e per la collettività in genere è significativo. I circa 2.000 i soggetti accreditati da Accredia veicolano servizi per un valore di fatturato pari a 4,2 miliardi di euro, impiegando circa 33mila addetti (dati 2018). Con questi numeri, il comparto assume un ruolo rilevante nell’ambito dei servizi professionali alle imprese, rappresentandone circa il 3,5% in termini di fatturato e poco meno del 3% in termini di occupazione.

 


L’accreditamento a supporto della PA


A beneficiare di tali servizi sono i mercati, attraverso una maggiore fluidità degli scambi, sia a livello domestico che internazionale. Ma anche la PA ha già richiamato prove, tarature, certificazioni e ispezioni eseguite da soggetti accreditati nell’attuazione delle proprie politiche, a beneficio del corretto funzionamento della macchina burocratica, garantendo la rispondenza a criteri condivisi e semplificando le proprie procedure.

Proprio la semplificazione amministrativa, richiamata nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con cui il Governo presenta la propria ricetta per la crescita, è uno degli aspetti su cui porre maggiore attenzione per rendere efficace la spesa dei fondi europei. Semplificazione però non significa allentamento dei controlli, bensì significa rivolgersi a una struttura come l’Infrastruttura per la Qualità, che di mestiere rende rispondenti alle attese le caratteristiche di beni, servizi e fornitori, siano esse imprese o professionisti. Nel fare questo riduce il rischio e, contestualmente, il costo del controllo e monitoraggio.

È il caso concreto della funzione sussidiaria di Accredia nel Servizio Sanitario della Provincia Autonoma di Trento. La Provincia ha infatti reso obbligatorio l’accreditamento dei laboratori di analisi medica secondo la norma internazionale ISO 15189 migliorando l’efficienza del sistema dei controlli, basandoli sulla valutazione del rischio, riducendo gli oneri burocratici a carico delle imprese, ma anche della Pubblica Amministrazione. Si tratta di un esempio di ricorso a uno strumento tecnico, già disponibile per la PA, in grado di garantire una maggiore efficacia dei controlli pubblici.

 


Le risposte ai dubbi dei cittadini


L’Italia in quanto prima beneficiaria, in valore assoluto, dei fondi messi a disposizione dall’Europa si trova di fronte alla sfida di dover necessariamente rilanciare l’economia nazionale stretta tra la necessità di velocizzare le procedure e la volontà di tenere alta l’asticella dei controlli. Oltre a supportare il Governo nel disegnare i migliori interventi di spesa, i servizi accreditati sarebbero anche la risposta giusta alle paure dei cittadini. Il 75% dei rispondenti a un’indagine Censis nel 2021 ha espresso preoccupazione legata al fatto che la fretta a spendere possa allentare i controlli nella fase di valutazione e monitoraggio degli interventi.

Coerentemente, gli italiani sembrano meno preoccupati dalla velocità di spesa. Un italiano su tre preferirebbe un elevato rigore dei controlli, anche se questo dovesse portare a un rallentamento degli interventi. La richiesta che la maggior parte dei cittadini fa al Governo è di ricorrere a meccanismi affidabili che attestino il rispetto delle regole. Senza saperlo gli italiani fanno riferimento proprio agli strumenti messi a disposizione dall’Infrastruttura per la Qualità.

Spendere presto e bene le risorse del Next Generation EU richiede strumenti efficaci e pronti all’uso in grado di ridurre il carico amministrativo sulle istituzioni garantendo, al contempo, l’efficacia degli interventi di politica economica.

 


La fiducia e le opportunità per crescere


La trasformazione produttiva e sociale che sarà finanziata dai fondi porterà a una intensa accelerazione dei processi di transizione ecologica e digitale. Cambieremo nei prossimi anni il modo di produrre e consumare e avremo bisogno di nuovi elementi di valutazione in grado di semplificare la crescente complessità di prodotti e servizi. Già oggi i consumatori ritengono importanti le certificazioni rilasciate da soggetti titolati – ovvero accreditati – per la propria competenza tecnica e per la conformità a regole uniformi.

Sono molte infatti le dimensioni su cui i consumatori basano le proprie scelte di spesa. Viene data priorità alla sicurezza dei prodotti e alla salute e sicurezza sul lavoro, ma allo stesso tempo il 90% dei cittadini è ormai attento al tema della sostenibilità.


La moltiplicazione delle dimensioni di scelta per i consumatori rispecchia la crescente complessità dei mercati e richiede meccanismi che fluidifichino gli scambi. Allo stesso modo le politiche economiche, centrali in questa fase, già necessitano di disciplinare temi complessi e sviluppare interventi efficaci.