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Internazionalizzazione, per le aziende “EXIM” certificati sotto accreditamento

Notizia
20 gennaio 2022

L’accreditamento fa crescere i professionisti del “Made in Italy”: la figura dell’Export/Import Manager certificato secondo la norma UNI 11823 fornisce alle aziende garanzie di competenza e aumenta la loro competitività nel mercato globale.

Nonostante la pandemia, nel 2021 l’export italiano ha raggiunto i 470,8 miliardi di euro, registrando una cifra superiore di ben 28 miliardi e del 6,3% rispetto a quella dello stesso periodo del 2019, antecedente il Covid-19. E, come individuato nell’ ultimo Osservatorio Accredia dalla statistica Istat “Diffusione ed effetti della certificazione accreditata tra le imprese esportatrici”, le aziende con un sistema di gestione certificato sono più coinvolte nelle catene globali del valore.

Per facilitare i processi di internazionalizzazione delle imprese, quindi, la certificazione accreditata diventa uno strumento concreto per aprirsi a nuovi mercati. Meglio ancora se il processo di internazionalizzazione di un’azienda è portato avanti anche da un EXIM (Export/Import Manager) certificato sotto accreditamento. La certificazione infatti permette alle PMI italiane di selezionare professionisti con competenze e professionalità, in grado di garantire il necessario salto di qualità e un più adeguato posizionamento sui mercati.

 


L’accreditamento


Il processo di verifica degli organismi che intendono certificare gli Export/Import Manager si basa sullo standard di accreditamento UNI CEI EN ISO/IEC 17024 per la certificazione delle persone, che realizza e promuove un quadro di riferimento per l’accertamento delle competenze riconosciuto a livello internazionale. Sono centinaia infatti in Italia le “nuove professioni” non regolamentate da Ordini, con più di un milione di professionisti potenzialmente interessati. Come nel caso appunto dell’EXIM.

Già in passato diverse Associazioni di professionisti, ma anche gli Ordini professionali, si sono rivolti ad Accredia. Lo scopo è sempre lo stesso: poter utilizzare un ulteriore strumento qualificante, quale la certificazione accreditata, per distinguersi sul mercato rispetto ad altri operatori del settore non in possesso dei requisiti richiesti, fornendo certezze e garanzie di competenza alle aziende e al mercato.

Nel caso della certificazione di una persona, il fatto che questa possa essere rilasciata da un organismo di terza parte indipendente, permette che vengano soddisfatti tre requisiti fondamentali, per l’affidabilità del mercato delle professioni e la salvaguardia degli interessi dei consumatori:

  1. l’imparzialità: la valutazione delle competenze delle figure professionali, svolta da un soggetto indipendente e imparziale nei confronti delle persone certificate
  2. l’aggiornamento professionale continuo: per tutta la durata della certificazione, deve essere documentato dalla persona interessata tramite attestati di formazione o prove d’esame (in base allo schema di certificazione applicabile)
  3. l’accertamento della competenza: esito del superamento di una prova d’esame.

 


La certificazione


I requisiti d’accesso all’esame per diventare un EXIM certificato, si diversificano a seconda dell’apprendimento formale e non formale, e dell’esperienza lavorativa nell’ambito di competenza. In cosa consiste il processo di certificazione? Nella prima fase, si procede all’analisi dei prerequisiti, del curriculum vitae o del lavoro effettuato per ogni anno di esperienza professionale richiesto (solo per i profili Advanced e Senior).

L’esame vero e proprio, invece, si differenzia in una parte comune a tutti i profili e in un esame per approfondire eventuali incertezze riscontrate nella prova scritta. Per i profili Advanced è previsto invece un confronto orale con il candidato sui lavori svolti presentati in fase di candidatura.

 


La norma


Alla base della nuova certificazione c’è la nuova norma UNI 11823:2021 che regolamenta questa professione, che viene svolta sia internamente che esternamente all’organizzazione, operando in via continuativa o temporanea (TEM – Temporary Export Manager) e che richiede abilità e conoscenze specifiche.

Le attività specifiche richieste all’Export/Import Manager vengono suddivise in quattro fasi di processo: dall’iniziale profilazione dell’organizzazione e analisi del contesto esterno, fino al monitoraggio, valutazione e follow up, passando per la formulazione della strategia, la definizione del piano operativo e l’attuazione del piano operativo.