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ISO Survey 2021: l’Italia si conferma 1° in Europa per sistemi di gestione

Pillole di Osservatorio
31 ottobre 2022

Quasi 2 milioni di certificati di sistema di gestione nel mondo, di cui circa 133mila in capo a imprese e PA italiane. Con le certificazioni accreditate alle norme ISO, l’Italia investe in qualità, ambiente e sicurezza e mantiene le prime posizioni.

L’ISO (International Organization for Standardization) è la più importante organizzazione internazionale per la definizione di norme tecniche. Un sistema che raggruppa 164 Paesi del mondo e che basa la propria legittimazione sui principi della trasparenza, dell’indipendenza e dell’apertura. Fin dai primi anni 90, attraverso una Survey annuale (ISO Survey) ISO fotografa la diffusione dei certificati aziendali di sistemi di gestione, rilasciati dagli organismi accreditati nel mondo.

La ISO Survey 2021 raccoglie i dati delle organizzazioni certificate in tutto il mondo al 31 12 2022, in cui l’Italia si conferma al primo posto tra i Paesi europei e al secondo posto a livello mondiale per diffusione dei sistemi di gestione certificati in base agli standard ISO.

A fine 2021 erano quasi 2 milioni i certificati validi nel mondo: oltre la metà (1.077.884) relativi ai sistemi di gestione per la qualità che, insieme ai certificati validi per la ISO 14001 (ambiente) e la ISO 45001 (salute e sicurezza sul lavoro), rappresentano oltre il 90% dei certificati. Di questi, oltre 133mila certificati in capo a imprese italiane, a dimostrare la grande attenzione delle imprese del nostro Paese ai temi della qualità, dell’ambiente e della sicurezza.

Questa concentrazione di certificati su tre norme di certificazione ha molto a che fare con le dinamiche di mercato che hanno caratterizzato i sistemi di gestione della qualità come strumenti per migliorare la competitività delle imprese. Le logiche di integrazione del sistema di gestione per la qualità con i sistemi di gestione ambientale e per la salute e sicurezza sul lavoro, promosse dagli stessi organismi di certificazione, hanno contribuito al notevole sviluppo delle certificazioni aziendali.

Oggi la crescente attenzione alle caratteristiche di sostenibilità delle imprese e ai temi ESG (Environmental, Social, Governance) ha portato a una decisa ricomposizione del mercato delle certificazioni per i sistemi di gestione, con un effetto determinante sulla diffusione di schemi come la ISO 14001 o la ISO 45001. È indicativo verificare le variazioni percentuali annuali dei certificati validi delle ultime due indagini: a fronte di una variazione del 10% dei certificati ISO 9001, la diffusione delle certificazioni dei sistemi di gestione ambientale ISO 14001 e, soprattutto, dei sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro ISO 45001, cresce del 13% e del 48% rispettivamente.

Le imprese italiane certificate per la qualità secondo la norma SO 9001 sono quasi il doppio di quelle tedesche e oltre 3 volte quelle spagnole e inglesi. Con oltre 92mila sistemi di gestione certificati, l’Italia è seconda solo alla Cina che, con 426mila certificazioni valide, guida la classifica.

In Italia l’obbligo di possedere un sistema di gestione della qualità certificato da un organismo accreditato (o riconosciuto da Accredia) per partecipare ai bandi pubblici nel settore delle costruzioni, ha sicuramente condizionato negli anni la diffusione di tale strumento. Oltre alle dinamiche di mercato, anche il contesto normativo è infatti in grado di influenzare la diffusione delle certificazioni come strumenti per l’attuazione delle politiche di acquisto nelle pubbliche amministrazioni.

Anche i sistemi di gestione ambientale certificati in Italia in base alla ISO 14001, secondo schema per numero di certificati nel mondo, sono ampiamente diffusi in Italia con oltre 18mila imprese certificate: primi in Europa, davanti a Spagna, Regno Unito e Germania e terzi nel mondo dopo Cina e Giappone.

La classifica sulla diffusione in Italia degli altri sistemi di gestione certificati – salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, l’energia, sicurezza delle informazioni, sicurezza alimentare, ecc. – vede l’Italia in seconda posizione con quasi 23mila certificati attivi, dopo la Cina (240.580 certificati) e prima di Germania (13.126 certificati) e Regno Unito (18.636 certificati).

La diffusione dei certificati tra le aziende italiane, dimostra come i sistemi di gestione, se rispondenti a standard riconosciuti, siano considerati una leva competitiva, non solo nel mercato domestico, ma anche nei mercati internazionali nei quali le nostre imprese sono ampiamente coinvolte. Il legame tra export e certificazione costituisce un forte impulso per la certificazione, soprattutto se accreditata da un Ente nazionale, come Accredia per il mercato italiano.

Grazie agli Accordi di mutuo riconoscimento EA, IAF e ILAC, la certificazione accreditata, oltre a sostenere la produttività delle imprese, le aiuta a integrarsi nelle catene del valore internazionali standardizzando le produzioni dislocate in Paesi diversi e riducendo i costi dei controlli doganali.