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FAQ – Norma UNI 11554:2014 e prassi di riferimento UNI/PdR 11:2014 per la certificazione le figure professionali che operano sugli impianti a gas di tipo civile “post contatore”, alimentati da reti di distribuzione, ai sensi della norma UNI 11554:2014

Data di approvazione
21 giu 2016
Sottotitolo
Risposta ad alcuni quesiti interpretativi per l'accreditamento degli Organismi di certificazione del personale.
Descrizione
  • Nell’appendice A2 della UNI/PdR 11:2014 (Fac-simile di impianto interno) poiché è scritto “Se a tale estremità viene installato l’apparecchio per le prove, è necessario prevedere in un altro punto dell’impianto un raccordo a …” sembra che sia possibile non predisporre l’apparecchiatura (caldaia, ecc.).

Se si legge tutto il periodo appare evidente che l’apparecchio deve essere presente e collegato ad uno dei 3 collegamenti di un raccordo a “T” posto non all’estremità della linea di adduzione del gas.

  • La frase “…omissis… riprodurre sezioni di impianto realmente funzionanti…” del punto 6.3.2.2.1 della UNI/PdR 11:2014 vuol dire che occorre utilizzare sempre il gas metano/gpl (ove presente) oppure è possibile utilizzare per la simulazione in laboratorio, ai fini della sicurezza, un gas inerte o aria compressa?

Il gas inerte può essere utilizzato per le prove di tenuta delle tubazioni (prove 1) e 2) del punto A.1).

Per effettuare le prove di funzionalità (prove da 3) a 6) del punto A.1) si deve utilizzare un gas combustibile come definito nella UNI EN 437.

  • Gli impianti singoli realizzati con caldaie a GPL alimentati da un bombolone singolo rientra nel campo di applicazione della Norma UNI 11554:2014 e del relativo UNI/PdR 11:2014?

NO. Dal campo di applicazione della norma UNI 11554:2014 e del PdR 11/2014 “… impianti a gas di tipo civile alimentati da reti di distribuzione” emerge che non rientrano i singoli impianti alimentati da bomboloni singoli.

  • Gli impianti centralizzati forniti di contatore per ogni singolo utente, realizzati con caldaie a GPL alimentati da un bombolone condominiale, rientra nel campo di applicazione della Norma UNI 11554:2014 e del relativo UNI/PdR 11:2014 (rete di distribuzione condominiale)?

NO. Il campo di applicazione della norma UNI 11554:2014 e del PdR 11/2014 “… impianti a gas di tipo civile alimentati da reti di distribuzione” prevede la fornitura di gas combustibile solo tramite rete di distribuzione come definita dal DM 16 aprile 2008, allegato A, punto 0.2. Tuttavia, dal punto di vista tecnico, l’impianto a valle del contatore non presenta alcuna differenza e richiede l’intervento di personale con le conoscenze, abilità e competenze previste dalla UNI 11554:2014.

  • Le apparecchiature alimentate a GPL fornito da una rete di distribuzione esterna e relativo contatore singolo (come le rete del metano), rientra nel campo di applicazione della Norma UNI 11554:2014 e del relativo UNI/PdR 11:2014.

SI.

  • Per gli impianti con potenza superiore a 35 kW, non essendoci indicazioni per come realizzare un impianto per l’esame pratico, occorre predisporre un impianto con un’apparecchiatura di una qualsiasi tipologia di impianto purché > di 35kW o, se possibile, utilizzare un’apparecchiature già installata in un impianto esistente sempre > di 35 kW?

Per l’esecuzione della prova pratica, finalizzata alla valutazione dell’abilità a operare su un impianto, è possibile utilizzare il medesimo impianto con portata minore di 35 kW, in quanto la manualità e la capacità di utilizzo della strumentazione è confrontabile. Dal punto di vista della conoscenza è invece importante valutare il candidato in merito alle differenze relative alla prova di tenuta degli impianti asserviti ad apparecchi con potenza >35 kW.

  • Per i vari profili professionali, visto che nella norma vengono indicati i livelli 4 (Responsabile Tecnico) e 3 (Installatore, Manutentore) dell’EQF, è richiesto un titolo di studio specifico?

NO, Il punto 6.2 “Accesso” della PdR 11/2014 non prevede un titolo di studio specifico.

  • Per il Responsabile Tecnico è necessario avere comunque una dichiarazione di esperienza oltre all’eventuale visura camerale?

Per il Responsabile Tecnico i requisiti sono due:

– il primo è la dimostrazione di aver compilato e firmato la documentazione prevista dalla legislazione vigente in materia di impianti a gas per le attività (singole o plurime) di: installazione; manutenzione; verifica/collaudo;
– il secondo è quello di una visura camerale che attesta il ruolo di “Responsabile Tecnico” di una impresa abilitata ai sensi dell’art. 1, comma 2 lettera e) del Decreto Ministeriale n. 37/08.

  • Nella PdR 11/2014, relativamente all’esame, mentre vengono indicati i punteggi minimi della prove scritta e di quella orale (80/100), non viene indicato il punteggio minimo della prova pratica; è giusta quindi l’interpretazione che non esiste il punteggio minimo per l’esame nella sua globalità?

Le prove devono essere superate nell’ordine in cui sono elencate al punto 6.3.2 (non c’è il punteggio minimo per l’esame nella sua globalità!).

Nel punto 6.3.2.2.1 si dice che il candidato, nella prova pratica deve essere valutato sempre sui seguenti tre aspetti:
– su almeno un’operazione di tipo manuale relativa all’installazione o manutenzione di impianti o apparecchi a gas, con la verifica della capacità di utilizzare sia gli attrezzi che la strumentazione/apparecchiatura idonea per l’operazione;
– sulla capacità di risoluzione di una condizione di pericolo potenziale ed una di pericolo immediato correlato alla tipologia di impianto oggetto del proprio profilo professionale;
– sulla stesura di un rapporto tecnico con l’allegata documentazione specifica, scelti all’interno degli argomenti indicati per ogni specifico profilo professionale al punto 6.3.2.2.2 (CASI SPECIFICI PER I PROFILI PROFESSIONALI (RESPONSABILE TECNICO, INSTALLATORE O MANUTENTORE).

Attenzione: si parla di prove attinenti alla sicurezza, non si possono ammettere errori. Si tratta quindi di una valutazione complessiva della Commissione d’esame che può tollerare imprecisioni di carattere redazionale o di tipo espositivo.

  • L’accreditamento deve essere richiesto secondo le normali regole per l’estensione, ovvero dopo aver emesso almeno 5 certificati; oppure funziona come per i GAS fluorurati dove ACCREDIA deve essere presente al primo esame?

In questo caso non si applica la metodologia attuata per gli FGAS ma le attuali regole di Accreditamento.

  • La persona che viene qualificata come Responsabile Tecnico, è automaticamente anche qualificata come installatore e manutentore? Dalla matrice che c’è nella norma sembrerebbe di si, dato che le sue competenze comprendono anche gli argomenti richiesti agli altri due profili.

Nel punto 6.3.2.1 della PdR 11/2014 (prova teorica) è indicato chiaramente che i candidati possono essere sottoposi ad esame per uno/due/tre profili professionali, pertanto è chiaro che il solo profilo di Responsabile Tecnico non comprende gli altri due. Viceversa sarebbe stato indicato che l’esame del Responsabile Tecnico era unico e ricomprendeva anche gli altri due.

Inoltre nell’appendice C sono state messe in evidenza, separatamente, le attività effettuate dal Responsabile Tecnico/Installatore, dal Responsabile Tecnico/Manutentore, dal singolo Installatore e dal singolo Manutentore al fine di fornire degli esempi dove possono coesistere figure professionali diverse nella varie combinazioni, richiamate anche nel punto 6.4.

  • I requisiti degli esaminatori/organo deliberante dell’OdC: non sono descritti ne nella norma UNI 11554:2014 ne nella PdR 11/2014. Ci sono indicazioni da seguire?

Fermo restando quanto già detto in premessa non dobbiamo dimenticare l’obiettivo primario della Norma UNI 11554:2014 e del PdR 11/2014.

Pertanto per quanto riguarda l’esaminatore il relativo profilo professionale deve essere sicuramente superiore, in competenza ed esperienza, a quella dei candidati (punto 6.2.2.1 della UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012).
Per quanto riguarda l’Organo deliberante vale quanto già applicato in tutti gli altri schemi relativi al Personale da accreditare (vedi punto 9.4.5 della UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012).