Accredia / Osservatorio Accredia / La certificazione come strumento di semplificazione amministrativa

La certificazione come strumento di semplificazione amministrativa

Autore
Accredia - CENSIS
Data di pubblicazione
16 apr 2015
Descrizione

Oggi circa 86mila organizzazioni pubbliche e private del nostro Paese hanno un sistema di gestione certificato sotto accreditamento, per la qualità (UNI EN ISO 9001), ambientale (UNI EN ISO 14001) o per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (BS OHSAS 18001), rendendo conto di un tessuto produttivo che investe ampiamente su questo strumento per valorizzare la propria offerta di prodotti e servizi sui mercati nazionali e internazionali.

E la Pubblica Amministrazione comincia a riconoscere l’efficacia e l’affidabilità della certificazione accreditata come criterio per attivare interventi di semplificazione, dalla riduzione alla deroga per alcuni controlli e adempimenti amministrativi, in un’ottica di miglioramento del proprio servizio e di sostegno al mondo delle imprese.

É su questi temi che ACCREDIA ha sviluppato in collaborazione con CENSIS la nuova ricerca dell’Osservatorio “La certificazione come strumento di semplificazione amministrativa” presentata lo scorso 16 aprile a Roma in occasione del Seminario “Qualità, Ambiente e Sicurezza”.

Dall’indagine emergono dati significativi a supporto dell’efficacia delle certificazioni per ridurre gli oneri che gravano sulle imprese e rendere più efficienti le attività di controllo svolte dalla PA, a vantaggio dell’intero Sistema Paese.

In un ambito dove è forte la sensibilità sociale, come quello della sicurezza sui luoghi di lavoro, ACCREDIA e CENSIS hanno stimato che se tutte le aziende fossero certificate con un sistema di gestione a norma Ohsas 18001, si registrerebbero 80.000 incidenti in meno all’anno, con un risparmio in termini di costi sociali pari ad almeno 4 miliardi di euro. Di questi, circa 1,1 miliardi di euro riguarderebbero il settore delle costruzioni, 410 milioni quello tessile, 300 la metallurgia e 270 i trasporti.

L’indagine è stata condotta con il contributo delle Associazioni degli Organismi di certificazione accreditati e delle Organizzazioni imprenditoriali, secondo le quali, anche in considerazione del numero esiguo di imprese che le PA riescono a controllare, con oneri comunque elevati anche per la macchina pubblica, sarebbe auspicabile orientare le ispezioni secondo criteri oggettivi di valutazione del rischio potenziale legati anche al possesso di certificazioni volontarie.

“Le aziende che decidono di autodisciplinarsi scegliendo la strada della certificazione volontaria sono più controllate e mediamente più affidabili visto che aderiscono ad un sistema che le porta a verificare i propri processi produttivi più volte”, ha dichiarato il Presidente Federico Grazioli aprendo i lavori del seminario. “Per questo motivo potrebbero essere premiate con un percorso semplificato, nei procedimenti autorizzativi, e con una minore frequenza delle ispezioni, contribuendo a ridurre i costi dei controlli da parte delle Pubbliche Amministrazioni e a rendere ancor più efficaci gli strumenti di semplificazione già avviati dal legislatore”.