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Legge di bilancio 2020, dove e come si ricorre alla certificazione accreditata

Notizia
03 febbraio 2020

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale, la Legge 160/2019 richiama le valutazioni di conformità rilasciate da organismi accreditati per l’Industria 4.0 e per il biologico. Maggiore sensibilità anche nel campo della sicurezza alimentare.

Nella nuova Legge di bilancio pubblicata in Gazzetta Ufficiale (n. 304/2019) lo scorso 30 dicembre, la valutazione di conformità accreditata continua ad avere un ruolo importante, soprattutto nelle agevolazioni riguardanti l’Industria 4.0 e potrebbe tornare utile anche per alcune misure di disincentivazione e tassazioni ad hoc per ridurre i consumi di plastica di origine sintetica. Il tema della sostenibilità è infatti molto dibattuto e centrale negli ultimi tempi all’interno dell’Unione Europea ma l’impegno legislativo italiano in tale prospettiva sembrerebbe essere ancora un po’ carente. Il nostro Paese ha bisogno di accelerare il passo verso lo sviluppo sostenibile indicato dall’Agenda ONU 2030.

La certificazione accreditata potrebbe, in quest’ottica, essere uno strumento di grande aiuto verso un’attenzione maggiore allo sviluppo sostenibile. Così come accade nei “settori” dove questa è già utilizzata.

 


Industria 4.0


La nuova manovra conferma l’ammissibilità delle misure cosiddette “Industria 4.0” e la loro estensione al triennio, disciplinando, per ora, l’ammissibilità delle sole spese effettuate entro il 2020 e modificando il criterio di assegnazione, che passa da iperammortamento a credito di imposta.

Lo scopo del progetto “Industria 4.0” è quello di aumentare la competitività delle imprese mediante lo “svecchiamento” delle risorse strumentali delle aziende, per rafforzarne contemporaneamente la connotazione informatica e sfruttarne le potenzialità in termini di integrazione e ottimizzazione dei processi e delle filiere. Investimenti sostanziali e cambiamenti d’impatto che mirano non solo a un aumento del volume finanziario ma che contribuiranno, nel medio-lungo termine, a un maggiore vantaggio competitivo delle imprese che ne hanno beneficiato.

Il compito degli organismi di certificazione accreditati non cambia molto: dovranno ancora certificare l’idoneità dei beni per i quali si richiede l’agevolazione e l’interconnessione al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

Ci sono però anche alcune novità che riguardano l’aumento dei soggetti che potrebbero richiedere i servizi accreditati per ricorrere alle agevolazioni, con un’apertura alle imprese con regimi fiscali prima non ammessi e a quelle che prevedono finanziamenti agli investimenti in materia di sostenibilità ambientale.

L’obbligo di perizia tecnica semplice o attestato di conformità rilasciato da organismo accreditato scende, con la nuova riforma, da beni con valore superiore a 500.000 euro, a beni con valore superiore a 300.000.

 


Plastic tax


Servizi di valutazione della conformità accreditati potrebbero essere coinvolti anche nella gestione della cosiddetta e controversa “plastic tax” sui manufatti con singolo impiego (MACSI), poiché la tassazione prevede eccezioni sia per i manufatti compostabili realizzati in conformità alla norma UNI EN 13432:2002 (articolo 1, comma 634), sia per la percentuale di plastica riciclata, purché certificata (articolo 1, comma 651).

Sarà l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a dover definire le modalità di accertamento; si auspica che venga preso in considerazione il prezioso ruolo sussidiario svolto ormai da tempo dagli organismi di valutazione della conformità accreditati per garantire, in questo caso, la spesa pubblica e l’ambiente.

 


Biologico


Incrociando la Legge di bilancio con gli obiettivi di sostenibilità e la certificazione accreditata, c’è un altro settore cui sono stati destinati incentivi economici: si tratta della produzione biologica, i cui produttori sono sottoposti al controllo di organismi di certificazione accreditati. Il comma 522 dell’art. 1 prevede infatti 4 milioni di euro per interventi in favore delle forme di produzione agricola a ridotto impatto ambientale, e per la promozione di filiere e distretti di agricoltura biologica e di ogni attività a queste connessa.

 


Qualifiche professionali in sanità


Merita di essere segnalato, in sede di discussione del disegno di legge, l’ordine del giorno (G/1586/50/5), presentato in Commissione Bilancio del Senato, in cui la stessa Commissione – premettendo il valore della Certificazione Professionale Individuale di Qualificazione in Sanità, le competenze del Ministero Salute sulla materia e il ruolo di Accredia – invita il Governo, che accoglie la raccomandazione, a:

  • Riconoscere il valore aggiunto della Certificazione di Qualificazione Professionale Individuale (accreditata secondo la norma ISO 17024) e della Certificazione di Servizio Sanitario (accreditata ai sensi della norma ISO 17065). Questo valore aggiunto si esprime attraverso:
    – la garanzia di un percorso di attestazione di competenze indipendente;
    – una comunicazione efficace ai pazienti delle competenze dei professionisti certificati;
    – il knowledge management nelle strutture sanitarie, con la capitalizzazione delle esperienze professionali maturate.
  • Riconoscere il titolo di Professionista Certificato secondo la norma ISO 17024 come titolo qualificante, a tutti gli effetti, da inserire nel curriculum vitae del Professionista e a considerare tale titolo, associandolo a un punteggio nella valutazione del CV nei concorsi pubblici.
  • Riconoscere la Struttura Sanitaria che si doti di certificati come Struttura di eccellenza per lo svolgimento di una buona pratica clinico-assistenziale.
  • Riconoscere la definizione di “qualificazione certificata”, nella stesura di Decreti Attuativi di Leggi inerenti alla Sanità, laddove il Legislatore ne ravvisi la necessità, come, ad esempio, qualora vi fosse carenza legislativa, mancanza di specifiche di esperti «IN» e/o carenza di personale.