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Export agroalimentare, laboratori di prova accreditati per il Made in Italy

Notizia
25 gennaio 2021

Le attività di valutazione della conformità e il ruolo dei laboratori di prova accreditati sono sempre più strategici per le esportazioni dei prodotti agroalimentari nel mondo, e si confermano una leva per la competitività oltre che per la sicurezza.

Non si ferma l’export agroalimentare Made in Italy sulle tavole di tutto il mondo. Con riferimento ai dati Istat 2019, le esportazioni italiane sui mercati internazionali hanno raggiunto i 44,6 miliardi di euro, registrando un record. Trainante il ruolo delle 860 DOP e IGP, il cui valore è cresciuto in 10 anni del +70%, e che ricoprono il 21% del totale dell’export agroalimentare italiano. Un trend che si conferma positivo, a fronte di una richiesta sempre maggiore di garanzie, da parte del mercato e dei consumatori, sulla qualità e la sicurezza dei prodotti immessi in commercio.

«I Paesi UE ed extra UE richiedono garanzie che vanno oltre la sicurezza alimentare, che è sempre assicurata dalle Autorità competenti» spiega Silvia Tramontin, Direttore del Dipartimento Laboratori di prova di Accredia, in un’intervista rilasciata alla rivista “Alimenti & Bevande” «Le attività di certificazione che rendono possibile il riconoscimento di questi prodotti in Europa e nel mondo poggiano sull’accreditamento. Come Accredia, segnaliamo dunque una tenuta costante del numero degli accreditamenti rilasciati agli organismi del settore food, che nasce da una richiesta crescente di certificazioni da parte delle aziende che esportano, sia in Europa che nei Paesi extra UE terzi, i prodotti Made in Italy, in particolare quelli a marchio di qualità IGP, DOP e STG, compresi i vini e il biologico.»

L’accreditamento rappresenta uno strumento ormai imprescindibile per l’affidabilità dei controlli che i prodotti devono superare per poter essere commercializzati; fondamentale quindi è il ruolo dei laboratori accreditati secondo la norma ISO/IEC 17025 per eseguire le specifiche analisi.

Il Regolamento UE 625/2017 richiede infatti che i laboratori ufficiali operino secondo la norma EN ISO/IEC 17025 «Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e di taratura» e che siano accreditati da un Ente nazionale di accreditamento operante in conformità del Regolamento CE 765/2008. Per i controlli sui prodotti biologici e su quelli a marchio di qualità, le analisi devono essere eseguite da un laboratorio autorizzato dallAutorità competente, il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, previo accreditamento da parte di Accredia.

Per l’esportazione verso Paesi extra UE, le regole variano in funzione delle condizioni sanitarie dei luoghi di produzione e dei processi di trasformazione, conservazione e trasporto degli alimenti; pertanto documenti di accompagnamento, certificazioni o attestazioni aggiuntive possono essere necessari per evitare blocchi alle dogane o respingimenti.

Le analisi di laboratorio riguardano sia gli aspetti di sicurezza alimentare che il rispetto delle caratteristiche merceologiche. I parametri da soddisfare sono, più spesso, l’assenza di patogeni, l’assenza di residui di pesticidi e di farmaci, oltre a quelli richiesti dalla catena distributiva e dall’importatore. La dichiarazione finale per l’esportazione dei prodotti alimentari spetta sempre all’Autorità competente. «Le sole analisi di laboratorio infatti non possono garantire la sicurezza di un prodotto» – sottolinea Tramontin – «devono sempre essere inserite in un sistema di controllo che, come ben espresso nello slogan UE fin dal 2004, va dal “Campo alla tavola”, From farm to fork.

Il sistema europeo prevede lautocontrollo del produttore e il controllo ufficiale da parte dellAutorità competente. Tale sistema in Italia è risultato vincente e lo dimostrano i dati: l’Osservatorio Accredia “Accreditamento e certificazioni. Valore economico e benefici sociali” realizzato in collaborazione con Prometeia nel 2020, ha evidenziato come nel nostro Paese le certificazioni e le attività poste a tutela della sicurezza alimentare consentano un risparmio annuo di oltre 400 milioni di euro, permettendo inoltre una riduzione del 75% del numero di anni in salute persi per malattie alimentari.

Soltanto dagli oltre 1.200 laboratori accreditati vengono effettuate ogni anno più di 2,5 milioni di analisi sugli alimenti, a tutela della salute dei cittadini. Tale sistema permette all’Italia di essere il Paese con il numero di ricoveri per malattie gastrointestinali più basso in Europa.»