Biologico, il punto sul settore dei controlli in attesa del nuovo Regolamento UE

Un mercato in costante crescita quello dei prodotti biologici certificati, su cui vigilano le Autorità e in cui l’accreditamento svolge un ruolo di garanzia, attestando la competenza, indipendenza e imparzialità degli organismi di certificazione.

Attualmente sono 18 gli organismi di certificazione accreditati per il controllo dei prodotti biologici ai sensi del Regolamento CE 834/2007. Il ciclo di accreditamento per lo schema “Prodotto biologico” dura 4 anni, al termine del quale viene effettuata una verifica di rinnovo, che riguarda tutto il sistema di gestione dell’organismo. Quello del biologico è, senza dubbio, un settore in forte espansione che prevede un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione che risponde alle crescenti preferenze dei consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali.

Anche in questo settore interviene Accredia, attestando la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità degli organismi e dei laboratori che verificano la conformità di beni e servizi alle norme. Come? Lo spiega in un’intervista rilasciata alla rivista “Alimenti & Bevande”, Mariagrazia Lanzanova, Vice Direttore del Dipartimento Certificazione e Ispezione di Accredia. Infatti, per rilasciare a un’azienda del settore alimentare la certificazione di produzione biologica, un organismo di certificazione deve essere accreditato dall’Ente unico italiano, come previsto dai regolamenti europei.

“La certificazione biologica copre tutti i livelli della filiera produttiva – fa sapere Lanzanova –. A tutela del consumatore, non solo chi produce, ma anche chiunque venda prodotti marchiati come biologici (freschi o trasformati, in campagna, all’ingrosso o al dettaglio), deve essere sottoposto, infatti, al controllo da parte di organismi autorizzati per l’Italia, previo accreditamento, dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali”.

E delle novità saranno introdotte presumibilmente dal Regolamento UE 848/2018 che (con il rinvio di un anno, approvato a novembre dal Parlamento UE) si applicherà dal 1° gennaio 2022: con la pubblicazione degli atti delegati e degli atti esecutivi da parte della Commissione europea, Accredia stabilirà un piano di transizione per l’accreditamento di tutti gli organismi ai requisiti del nuovo provvedimento. Al momento, per quelli ritenuti definitivi, l’Ente unico sta già effettuando un aggiornamento dei suoi regolamenti, di concerto con l’Autorità competente (MIPAAF) e di tutte le parti interessate.
Restano in vigore i parametri utilizzati fino a oggi.

“Gli organismi di certificazione devono essere conformi alla norma internazionale di accreditamento ISO/IEC 17065 applicabile alla certificazione di prodotto, dimostrando di avere una struttura che garantisca imparzialità e indipendenza nello svolgimento delle attività/servizi offerti, nonché disporre di personale competente per ogni fase del processo di certificazione – continua il Vice Direttore del Dipartimento Certificazione e Ispezione –. Nell’ambito del settore biologico, l’organismo deve dimostrare di possedere le competenze specifiche richieste dallo schema”.

E le verifiche previste da Accredia (esame documentale, verifiche in sede, verifiche in accompagnamento) sono finalizzate proprio a verificare l’efficacia delle procedure dell’organismo. Gli esiti di tali verifiche vengono sottoposti all’esame del Comitato Settoriale di Accreditamento, organo terzo indipendente, che ha il compito di deliberare l’accreditamento. Qualora dalle verifiche emergano situazioni di particolare gravità, sia sul piano tecnico sia sul piano deontologico, possono essere disposti da Accredia, in funzione della gravità della situazione stessa, provvedimenti sanzionatori quali la riduzione, la sospensione (parziale o totale) o la revoca dell’accreditamento. A novembre 2020, sui 18 organismi accreditati, sono state condotte 75 giornate di verifica, di cui 61 presso le sedi degli organismi e 14 nelle aziende certificate.

Fondamentale in tal senso è anche la collaborazione con le Autorità competenti. “Comunichiamo ai Ministeri le delibere di nuovi accreditamenti, estensioni, rinnovi e la notifica di provvedimenti sanzionatori a carico degli organismi – conclude Mariagrazia Lanzanova –.  I Ministeri, invece, ci comunicano l’approvazione della modifica alla documentazione di sistema degli organismi e alla struttura organizzativa degli organismi, i provvedimenti di autorizzazione e la sospensione/revoca delle autorizzazioni”.